Asmae Belfakir, la giovane giurista costretta stamane dal Presidente della seconda sezione del Tar di Bologna a lasciare l´aula a causa del velo islamico da lei portato, potrà tranquillamente frequentare le aule del tribunale senza essere costretta a rimuoverlo.
Così, infatti, ha deciso il presidente del tribunale Di Nunzio, ponendo fine ad una questione sicuramente incresciosa, a causa soprattutto del clamore mediatico che aveva suscitato.
Il precedente e la delibera Csm
La questione, però, non è certamente nuova è sul punto esiste, addirittura, una delibera del Plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, adottata nel 2012. Delibera nella quale si è stabilito che «deve essere garantito il pieno rispetto di quelle condotte che, senza recare turbamento al regolare e corretto svolgimento dell´udienza, costituiscono legittimo esercizio del diritto di professare il proprio culto, anche uniformandosi ai precetti che riguardano l´abbigliamento e altri segni esteriori».
La delibera era stata assunta dal CSM dopo un quesito, che era stato rivolto al organo di autogoverno della magistratura dal Presidente del Tribunale di Torino, onde comprendere se fosse stata o meno corretta la condotta posta in essere dal presidente del collegio della prima sezione penale del medesimo tribunale il quale aveva invitato, durante un´udienza, un´interprete nominata dal pm comparsa in aula con il veloa rimuoverlo in quanto tale comportamento sarebbe stato in contrasto con la legge.
Con la delibera che ha posto fine alla vexata quaestio, il Csm ha però ricordato che l´articolo 19 della Costituzione «sancisce la libertà di professare liberamente e pubblicamente la propria fede religiosa con il solo limite della contrarietà della condotta al buon costume» e individua «un valore di rilevanza primaria al quale deve conformarsi anche l´esercizio delle prerogative di direzione e di organizzazione dell´udienza riconosciute al giudice e quello della facoltà del dirigente di impartire eventuali, più generali direttive, per l´utenza dell´ufficio giudiziario». La delibera, firmata da Guido Calvi e Annibale Marini, della sesta commissione, è stata approvata in plenum con con 19 voti a favore e 4 astenuti.
Cosa è accaduto al Tar
"Mi hanno allontanata da un´aula di tribunale perché portavo il velo islamico": questa la durissima denuncia della giurista, riportata oggi da un articolo apparso sul più importante quotidiano italiano, Il Corriere della Sera. secondo il quotidiano, riportiamo il testo "il presidente Giancarlo Mozzarelli l´avrebbe invitata a togliersi il copricapo altrimenti avrebbe dovuto lasciare l´aula; la giovane si è rifiutata ed è uscita".
Riporta ancora il quotidiano: «Non mi era mai successo prima - racconta all´agenzia Agi Belfakir - ho assistito a decine di udienze, anche qui al Tar e nessuno mi aveva mai chiesto di togliere il velo. Nemmeno al Consiglio di Stato. Anche perché non si può assolutamente parlare di problema di sicurezza perché il velo tiene il volto scoperto e quindi sono perfettamente identificabile. Sono sconvolta». Mentre lasciava l´aula, il giudice avrebbe spiegato «che si tratta del rispetto della nostra cultura e delle nostre tradizioni», riferisce Belfakir, sottolineando che Mozzarelli «ha parlato di cultura, nemmeno di legge». Dall´ateneo emiliano arriva la conferma che Asmae Belfakir è praticante presso l´ufficio legale dell´università, dove si è laureata a pieni voti cinque mesi fa.