Di Redazione su Venerdì, 20 Luglio 2018
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

Bari, avvocati ricorrono alla Corte europea, ministro Bonafede citato per danni

Un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e la citazione per danni del Ministero della Giustizia dinanzi al Giudice di Pace di Bari proponendo una eccezione di legittimità costituzionale sono stati depositati dalla Camera Penale di Bari contro il decreto legge che ha sospeso a Bari i processi penali senza detenuti fino al 30 settembre a causa della inagibilità del Palazzo di Giustizia di via Nazariantz. Lo rende noto il presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli.

Notizie più approfondite si traggono, alcuni minuti fa, dall'articolo di Repubblica, che, con estrema dovizia di particolari, riassume la questione: "Il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo, spedito a Strasburgo, da parte di un giovane avvocato penalista barese e promosso dalla Camera Penale, si fonda sul presupposto che il giovane penalista, Fabio Di Nanna, da poco iscritto all'albo degli avvocati, stava cominciando a raccogliere le prime nomine, ma subito gli è stato impedito di svolgere la propria attività professionale nei processi penali "non urgenti", sospesi fino al 30 settembre per mancanza di un Tribunale penale agibile.

"La sua - spiega la Camera Penale - è una situazione simile a quella di tanti giovani avvocati penalisti, costretti a subire uno stop proprio all'inizio dell'attività e quindi a soffrire, da un lato, la perdita di guadagno e di opportunità lavorative e, dall'altro, l'infruttuoso esborso dei costi d'iscrizione alla Cassa previdenziale".

"È un altro fronte su cui attaccare l'ingiusto e sconsiderato decreto legge - spiega il presidente dei penalisti baresi Gaetano Sassanelli - con cui lo Stato ha pensato di risolvere comodamente l'annosa questione delle criticità edilizie e funzionali dello stabile di via Nazariantz, solo sul piano procedimentale, senza prevedere misure logistico - previdenziali di contrappeso per porre rimedio a quello che è frutto solo della sua insipienza".

"I lavori al Senato - continua il presidente - cominceranno il prossimo 24 luglio e la Camera Penale di Bari si augura di contribuire, con le iniziative adottate, quanto meno alla possibilità di opportuni emendamenti".

Per quanto riguarda l'atto di citazione risarcitorio davanti al giudice di pace di Bari per danno ingiusto, i penalisti, tramite l'avvocato Ascanio Amenduni, hanno eccepito l'illegittimità costituzionale del decreto ritenendo "ingiusto che tale situazione di sostanziale impedimento dell'attività professionale penale, costituzionalmente garantita nell'interesse dei cittadini, debba ricadere solo sugli avvocati, senza conseguenze risarcitorie a carico del Ministero: gli altri operatori di giustizia, infatti, continuano a percepire regolarmente lo stipendio statale, mentre gli avvocati non possono avanzare richieste di pagamento ai propri clienti dato il rinvio delle udienze, e devono, per giunta, continuare regolarmente a sostenere i costi di gestione dello studio ed a far fronte, come se nulla fosse accaduto, agli adempimenti verso la loro Cassa Nazionale di Previdenza".

L'avvocato Amenduni ha chiesto anche la condanna sanzionatoria del Ministero della Giustizia per non aver risposto all'invito alla negoziazione assistita obbligatoria, quantificando in mille euro il danno per ciascuna udienza rinviata e altri mille euro per danni morali".

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