Di Rosalba Sblendorio su Mercoledì, 10 Marzo 2021
Categoria: Il caso del giorno da 9/2019

Assistenti digitali, occhio alla privacy: le raccomandazioni del Garante

La tecnologia ormai è parte integrante della nostra vita tanto da essere circondati da programmi che utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale. Si pensi, ad esempio, agli assistenti digitali, i c.d. smart assistant, ossia programmi in grado di i) dialogare con gli essere umani per soddisfare le richieste di questi ultimi (fare ricerche su internet, indicare percorsi stradali ecc.); ii) compiere un'azione, come ad esempio un acquisto online. Gli assistenti digitali, ormai, sono installati su diversi dispositivi, quali lo smartphone, e li ritroviamo anche nelle nostre case come "altoparlanti intelligenti". Ma come si concilia questa tecnologia con la tutela dei nostri dati? In punto ecco le raccomandazioni del Garante della privacy.

Funzionamento degli smart assistant e tutela della privacy

Il programma in questione per rispondere alle richieste dell'utilizzatore raccoglie una serie di informazioni riguardanti:

Per tale motivo occorre essere informati sulle modalità di trattamento di tali dati. A tal fine appare opportuno leggere attentamente la relativa informativa disponibile o sul sito dell'azienda o sulla confezione del dispositivo su cui è installato l'assistente digitale.

In particolare, il Garante della privacy raccomanda di prestare attenzione:

Una volta acquisite queste informazioni, ove comunque si decida di utilizzare l'assistente digitale, secondo le raccomandazioni del Garante della privacy, sarebbe preferibile: 

Maggiori informazioni sono reperibili su https://www.garanteprivacy.it/temi/assistenti-digitali. 

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