Autonomia delle magistratura, e riabilitazione dell´immagine dei magistrati italiani, seria depenalizzazione per contrastare la lentezza della giustizia, incremento delle risorse a disposizione degli uffici giudiziari, lotta incessante alla corruzione e alla criminalità organizzata "che è come un´araba fenice, uccello noto per la capacità di rinascere dalle proprie ceneri dopo la morte". Sono questi temi al centro della relazione del presidente della Corte d´appello, Arturo Soprano, all´apertura dell´anno giudiziario nell´affollata aula magna del Palazzo di Giustizia. Sono presenti la sindaca, Chiara Appendino, il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, e l´ex sindaco, Piero Fassino, politici, magistrati e vertici delle forze dell´ordine. "Non è più tollerabile che le cause del malfunzionamento della giustizia, i ritardi nelle decisioni e il maturare delle prescrizioni di reati, siano addebitati a fantasiose neghittosità dei magistrati come troppo spesso in assoluta malafede si è sostenuto" dice Soprano. "I magistrati italiani, infatti, sono tra i più produttivi tra i colleghi dei 47 Stati del consiglio europeo: quattro volte in più dei magistrati tedeschi, due volte in più di quelli francesi". E riprende il discorso del presidente della Corte di Cassazione, Giovanni Canzio, "il nudo efficientismo senza anima rischia di piegare i nobili orizzonti costituzionali verso un inaccettabile modello di magistrato-burocrate preoccupato più della tutela del proprio status che della tutela del diritto degli altri". Rischia soprattutto di rendere inoffensiva la magistratura più che riformare la giustizia, di cercare di trasformarla in un branco di "criceti" intenti a macinare cause a dispetto dell´efficacia degli interventi.
Il Piemonte è stato eletto come "terra di conquista" delle mafie. Nel territorio, secondo il magistrato, si sono radicate "potenti e incontrastate cellule malavitose bene inserite nel tessuto economico e sociale", con "un elevato numero di affiliati e compiacenti esponenti del mondo politico e della pubblica amministrazione" e "chiari coinvolgimenti di spavaldi criminali nella realizzazione di grandi opere, con riferimento a rilevanti progetti per la ristrutturazione di importanti edifici a Torino e altre città".
Durissimo l´attacco di Soprano all´Anm, l´Associazione nazionale magistrati, la cui politica "deve essere profondamente ripensata". "Non vi sono proposte dell´esecutivo sui grandi temi che interessano la magistratura al di là di sterili comunicati autocelebrativi, di apparizioni mediatiche dei vertici del sindacato", volte esclusivamente alla visibilità mediatica. "L´azione sindacale ha smarrito il suo ruolo politico e ha prodotto risultati insignificanti se non negativi".
Affronta il tema di come sarà necessario trattare l´allarme terrorismo nel nostro Paese, il procuratore generale Francesco Saluzzo. E della necessità di una "Procura europea che potrebbe dare impulso a quell´attività di coordinamento e di effettiva collaborazione tra le forze di polizia tra i diversi Paesi". "Non possiamo rimanere divisi di fronte a una minaccia che non dà alcun segno di volersi ripiegare o affievolire" ha detto. "Se non lo si fa sarà l´ennesimo segno della incapacità di darsi regole comuni". "Come ricorda ripetutamente Armando Spataro (procuratore capo di Torino, ndr) - ha aggiunto Saluzzo - non vi sono evidenze di terroristi organizzati che siano giunti qui con i barconi o con i viaggi della speranza. Condivido. Speriamo di non doverci richiedere. L´unica cosa che non si deve fare è cedere alla paura e all´avversione per lo straniero". "Il nostro è uno Stato di diritto, per contrastare il fenomeno del terrorismo bisogna far cadere i muri e non costruirli come si sta facendo in Messico" dice, più tardi, Armando Spataro.
"I magistrati devono essere liberi di intervenire nel dibattito politico nazionale, devono astenersi dal parlare invece, se l´obiettivo è difendere le inchieste o diffondere notizie a proposito dei fascicoli di indagine": con questi commenti ai discorsi dei giorni scorsi di Giovanni Canzio e Paolo Maria Ciccolo in Cassazione, Spataro è intervenuto per la prima volta all´inaugurazione dell´anno giudiziario da quando è procuratore capo a Torino. "Ho sentito prima di me molti colleghi criticare le parole di Canzio, invece voglio dire pubblicamente che mi trovo perfettamente in linea con il suo pensiero. Mentre dissento con le posizioni espresse da Ciccolo che impartisce una sorta di mutismo del magistrato nel dibattito politico del Paese".
E ha parlato anche la sindaca Chiara Appendino, al suo esordio in veste istituzionale a una cerimonia di inaugurazione dell´anno giudiziario. "Ritengo che la presenza del sindaco a questa cerimonia sia importante, perché istituzioni e magistrati devono collaborare per il pubblico interesse: la prosperità e il benessere dei cittadini". Ed è anche questo un fuori programma perché il protocollo della cerimonia non prevedeva i saluti del sindaco. "L´impegno di questa amministrazione è stato rivolto in modo particolare a diffondere le pratiche della buona legalità, intesa come appartenenza a una comunità improntata al rispetto del prossimo e dei suoi diritti" ha aggiunto la sindaca ricordando la campagna contro la "malasosta", definendola una battaglia "con un significato ben preciso: l´educazione al rispetto del prossimo passa attraverso la legalità anche minima". "Nei prossimi anni di mandato - ha aggiunto - saranno molte le sfide che affronteremo come Città e per alcune di queste sarà indispensabile che le istituzioni continuino questa proficua e leale collaborazione". Nel ringraziare i magistrati per "l´importante lavoro svolto e per la passione per la giustizia" ha citato le parole del premio Nobel Amartya Sen: "La giustizia in ultima istanza ha a che fare con con la vita vissuta delle persone, non soltanto con la natura delle istituzioni che la circondano".
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Fonte: La Repubblica