Di Redazione su Mercoledì, 05 Giugno 2019
Categoria: Legge e Diritto

Anm sceglie la linea dura: "Si dimettano subito i magistrati coinvolti in inchiesta procure"

Un documento durissimo, approvato all'unanimità dall'assemblea del distretto dell'Associazione Nazionale magistrati, in vita, a garanzia dell'immagine di tutti, i colleghi indagati a rassegnare immediatamente le proprie dimissioni dagli incarichi ricoperti. Il documento si apre con una netta presa di distanza da quei comportamenti. I firmatari "esprimono con forza il proprio sdegno rispetto a condotte che, ove confermate, gettano il discredito su una istituzione che ha assicurato per 60 anni la autonomia e l'indipendenza  della magistratura" che "contemporaneamente ledono gravemente il ruolo di garanzia del nostro organo di autogoverno e con esso di tutti i singoli magistrati che nell'istruzione sono rappresentati". Ma che la magistratura sia sana nella maggioranza dei casi è documentato proprio dalla circostanza "che la scoperta delle vicende censurate si è dovuta proprio alle indagini della magistratura e che l'autonomia del Csm è imprescindibile baluardo costituzionale delle garanzie e dei diritti dei cittadini".

 L' Associazione Nazionale Magistrati di Milano ritiene anche "essenziale (...) che i cittadini possano continuare ad avere rispetto e fiducia nella magistratura, fatta di donne e di uomini che quotidianamente  svolgono la loro funzione con sacrificio e dedizione, senza obiettivi di carriera, mentre queste condotte suggeriscono l'idea di una magistratura corrotta, vicina, se non in parte, a centri di poteri occulti, che pretendono di pianificare dall'esterno le nomine" dei vertici. Via dunque tutti, come d'altra parte imposto dal.Codice etico, che esige che i magistrati "non abbiano alcun rapporto con centri occulti di potere politico o affaristico, da chiunque rappresentati".