Di Giovanni Di Martino su Mercoledì, 23 Ottobre 2019
Categoria: Giurisprudenza Corte Costituzionale

Anche la Corte Costituzionale dice no all'ergastolo ostativo

La Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'articolo 4 bis comma 1 dell' Ordinamento Penitenziario, nella parte in cui non prevede per i condannati a gravi delitti, la concessione di benefici, come i permessi premio in assenza di collaborazione con la giustizia.

L'articolo 4 bis, comma 1 dell'Ordinamento penitenziario introducendo il c.d. ergastolo ostativo per coloro che sono stati dichiarati socialmente pericolosi e che non hanno mostrato di volere dare alcun contributo alla giustizia, ha previsto il divieto di concessione dei benefici in favore dei condannati per taluni gravi delitti, come quelli per terrorismo e di criminalità organizzata . 

 E' chiaro che con il divieto per i mafiosi e i terroristi c.d. irriducibili di ottenere alcuni benefici (permessi premio ed altro), previsto dalla norma dell'Ordinamento Penitenziario citata, lo Stato ha voluto differenziare il trattamento, favorendo i condannati per tali delitti che avessero dato un contributo decisivo per l'accertamento della verità e lo smantellamento delle associazioni criminali.

Su punto alcune settimana fa era stata la Corte Europea dei diritti dell'uomo a censurare la disposizione del c.d. ergastolo ostativo imponendo all'Italia di modificare la legge sull'ergastolo ostativo perché è un "trattamento inumano e degradante".

 Da domani i vari benefici previsti dall'art. 4 bis dell'Ordinamento Penitenziario potranno essere fruiti da tutti i condannati, anche alla pena dell'ergastolo, anche per i delitti di mafia e di terrorismo che abbiano scelto di non collaborare con la giustizia, purchè sia escluso ogni possibile loro collegamento con l'ambiente criminale esterno, dell'associazione mafiosa o terroristica, purchè non sussistano elementi per una loro dichiarazione di pericolosità sociale e sempre che, ovviamente, il condannato abbia dato piena prova di partecipazione al percorso rieducativo.

Si allega, in attesa della pubblicazione della motivazione, il comunicato stampa ufficiale emanato dalla Corte Costituzionale

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