Di Giuseppe Caravita su Lunedì, 31 Dicembre 2018
Categoria: Legge e Diritto

Si, alla parola "Diritto" in tanti hanno sostituito "Denaro". Buon anno a chi sa ancora seguire le strade del cuore

Diciamocelo: e' stato un anno orrendo, il futuro si prospetta difficile, noi invece di pensare al lavoro e alla professione stiamo a fare discussioni su quanti angeli stanno sulla cima di uno spillo e, intanto, lasciamo che il nostro mondo (cioè la nostra professione) scompaia, sommersa dal ridicolo, dalle lotte intestine, dalla non comprensione del ruolo essenziale degli avvocati.

E quando parlo di avvocati, non parlo di titoli, parlo di sentimenti, di modi di essere, di carichi di pensieri, di stanchezza fisica e mentale, di lunghi discorsi in solitudine con se stessi, di sorrisi che non si vedono più. Parlo della chiara, netta sensazione, piantata come una lama nello stomaco, che alla parola "diritto" sia stata sostituita la parola "denaro".
E tutto quello che ho sognato, inseguito, desiderato, sperato, si è disciolto come neve al sole. Ma è un sole pallido, malato, e la neve invece è bianca e pura.

Buon anno , amici miei. Le case sulle scogliere sono nei sogni di uno che ha creduto a tutto quello che gli hanno detto, che ha fatto un sacco di fesserie, che sa perfettamente che le cose buone che ha fatto sono nel dimenticatoio, che le cose cattive che ha fatto sono lì, che gli puntano il dito addosso.
Non ho beni al sole, se non la mia testa e questo lavoro che non esiste più. Ci hanno ucciso a colpi di stuzzicadenti.

Ma, ricordatevelo tutti, l'avvocato è quello che sa ascoltare, che sa compatire, che sa sospendere il giudizio, che conosce le strade tecniche e quelle del cuore. Non ci sono vestiti gessati e tailleur eleganti che tengano: un avvocato porta la sua professione nel cuore e nella testa.
E fino a quando questo equilibrio regge, è un miracolo irripetibile.
Buon anno a tutti.
Giuseppe Caravita di Toritto
Avvocato, uno dei tanti

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