Di Redazione su Sabato, 28 Gennaio 2017
Categoria: Giurisprudenza Cassazione Penale

Abuso mezzi correzione, docente processato e condannato. Quando scatta il reato, cosa è utile sapere.

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 3801 del 25 gennaio 2017, ha condannato ad un mese di carcere un professore che aveva abusato dei propri poteri esagerando con i rimproveri agli alunni.
Il reato di abuso dei mezzi di correzione è previsto dal codice penale ed è punito con la reclusione fino a sei mesi: non si tratta esclusivamente di violenza fisica ma anche psicologica così come dice a chiare lettere la sentenza della Corte Suprema.
Rimproveri del prof: quando sfociano nel reato?
Fin dove può arrivare un docente nel rimproverare i propri alunno senza sconfinare nel reato?
Vediamo cosa dice al riguardo la normativa del codice penale che stabilisce: «Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione (...) è punito, se dal fatto deriva il pericolo di una malattia nel corpo o nella mente, con la reclusione fino a sei mesi».
Non si tratta solo di punizioni fisiche, ma anche e soprattutto di comportamenti che creano nell´alunno disagio psicologico. Un´ingiuria, ad esempio, non è consentita al docente proprio perchè è un´offesa nei confronti dell´alunno e viene punita proprio per le conseguenze che genera nella vittima.
Il docente, poi, ha il dovere di educare i propri alunni e non rientra certamente nella sua funzione didattica usare la violenza verbale.
Il docente che umilia, svaluta, denigra o violenta psicologicamente i propri alunni commette abuso dei mezzi di correzione provocando nello studente anche pericoli per la salute.
L´insegnante condannato dalla sentenza in oggetto aveva costretto un alunno a scrivere per 100 volte la frase "sono un deficiente", e proprio per questo condannato ad 1 mese di reclusione.
Patrizia Del Pidio


Fonte: Investire oggi 28.1.17