Una inchiesta clamorosa, pubblicata dal quotidiano Il giornale, getta ombre pesanti sulle modalità di rilascio di uno dei titoli che consente l´esercizio della professione forense in italia, quello di abogado. Pubblichiamo per intero l´articolo che non mancherà Certamente di alimentare discussioni e probabilmente anche querele.
È così che è nato un vero e proprio esaminificio. Un sistema che Il Giornale può documentare, esami al limite della farsa, uno scandalo. Succede tutto in Italia, a Roma, Milano, Bologna. Investimenti di denaro consistenti. Circa ventimila euro da pagare all´università spagnola, diecimila per ottenere la laurea, altri dieci per il master. Con loro l´allievo dovrebbe prepararsi, seguire corsi e approfondimenti per poi sostenere questa grande prova finale composta da nove esami, tutto ovviamente in spagnolo; sviluppare anche competenze linguistiche oltre a quelle giuridiche. Le due condizioni imprescindibili richieste dal ministero spagnolo per ottenere il titolo. Ma di lavoro con gli studenti futuri abogados ce n´è ben poco. In teoria dovrebbero esserci piattaforme on line, corsi web, materiale didattico. Una giungla in cui districarsi è difficilissimo. Per questo sorgono le agenzie, disseminate un po´ in tutta Italia con un piede in Spagna. A loro va un´altra grossa percentuale, dai 5 ai 10 mila euro. Un titolo che a conti fatti, ti porti a casa con trentamila euro. Poi c´è chi si pente, chi dopo aver pagato, accede a un portale pressoché vuoto, si sente preso in giro e vuole tornare indietro, chi punta a fare il prima possibile, chi chiede lumi, chi impreca. Si leggono decine di pagine di chat, c´è di tutto. Un grande dubbio su tutti: «Ma ci daranno le domande e le risposte prima dell´esame?», altri spiegano: «Comunque sta piattaforma è un bordello, manco riesco a scaricare il materiale» un altro che concorda: «Il corso di diritto tributario faceva ridere, le ho inviato il caso pratico esponendo dubbi e mi ha messo 9 e manco risposto!!!». Poi c´è chi riesce a calmare i timori di tutti. «Tranquilli, conosco uno che lo ha passato senza problemi e senza studiare». Avvocati che ci troveremo nelle aule di giustizia
Fonte: Il Giornale, 30 sept 2017