Salvatore Lucignano, segretario nazionale di NAD (Nuova Avvocatura Democratica) commenta nella sua bacheca gli ultimi dati reddituali
degli avvocati. Pubblichiamo il commento:
Secondo voi è importante valutare la bontà dei nostri rappresentanti analizzando l´andamento dei nostri redditi?
Sono domande che in pochi si fanno, quando si tratta di votare. I dati di questi ultimi anni ci consegnano un´avvocatura drammaticamente impoverita, eppure questo disagio non sempre si incanala in un´analisi seria e politicamente matura, volta a cercare di comprendere quale ruolo abbiano avuto le istituzioni forensi in questo declino.
Quando le istituzioni raccontano i loro mirabolanti risultati, sembrano vivere in un mondo completamente slegato dalla realtà. Vediamo racconti fantastici, assistiamo ad autocelebrazioni che sembrano difficili da capire, visto che la realtà dell´avvocatura di massa è fatta di miseria e disagio, che oramai colpisce vasti strati della nostra categoria.
Il numero dei colleghi che NON DICHIARA alcun reddito o che dichiara un reddito inferiore ai 10.300 euro è pari al 44,5% degli iscritti all´albo. Colleghi, troppo spesso dimenticate questi numeri. Un avvocato su due o non guadagna nulla o guadagna al massimo 858 euro al mese.
Ripeto... 858 euro al mese. Questa è la realtà, al netto dei racconti magniloquenti sulle nostre sorti, stupende e progressive.
Vogliamo seriamente rimettere i redditi della categoria al centro delle nostre analisi politiche? Vogliamo finalmente chiederci se chi merita la nostra fiducia non è quello che regala i nostri soldi in modo clientelare, ma agisce in modo STRUTTURALE sui nostri redditi?
Colleghi, se accetterete di premiare chi vi fa le piccole elemosine, resterete sempre alla mercé di chi vi getta le briciole. Non ve lo fate fare. Riappropriatevi della vostra libertà. I numeri dell´avvocatura raccontano un´ecatombe, non un trionfo. Queste istituzioni forensi hanno fallito, su tutta la linea. Prendetene coscienza.