Di Redazione su Giovedì, 16 Novembre 2017
Categoria: Attualità

350mila e una casa in eredità all´amica: "Ma devi accudire la mia gatta". Eredi contro, ricorso respinto!

Il testamento di una signora che ha pensato all´animale domestico. I suoi familiari sono andati in tribunale contro la decisione. Ma hanno perso

Lunga vita al gatto, anzi alla gatta. E´ proprio il caso di dirlo vista la "fortuna" che una gatta ha rappresentato per un´anziana signora cha ha beneficiato di un´eredità niente male - 350 mila euro -, più un appartamento in pieno centro a Bologna in comodato d´uso gratuito, proprio con il compito di accudire la gatta della proprietaria dell´immobile.

• L´IMMOBILE DI LUSSO
La storia è ricostruita nella sentenza del tribunale civile del capoluogo emiliano cha ha dovuto dirimere una controversia tra gli eredi naturali della donna deceduta e la beneficiaria del testamento. In via Farini, pieno centro storico di Bologna e a pochi passi da piazza Maggiore, c´è un immobile di lusso nel quale fino al giugno del 2013 vivevano la proprietaria dell´appartamento, una sua amica e la gatta della prima. Due signore di una certe età, entrambe vedove, che si facevano compagnia e con le quali conviveva anche una bella gatta. Nel 2013 la padrona di casa viene meno lasciando una sorpresa agli eredi.

• LA SORPRESA NEL TESTAMENTO
All´apertura del testamento il notaio legge ai congiunti gli ultimi desideri della defunta: "Desidero, inoltre, che la Signora M. rimanga di diritto, per tutta la vita, nell´abitazione di via Farini, Bologna, I e II piano, che già condivide con me a titolo di comodato gratuito. Per le spese condominiali, di manutenzione, le utenze e il mantenimento della mia gatta (se mi sopravvive) desidero sia fissato un deposito di 350.000 (trecentocinquantamila) euro, a questo scopo, presso la Banca Popolare di Milano, a disposizione della Signora M. Alla quale chiedo di predisporre una persona che, in caso di sua morte, le succeda nei diritti e doveri di comodato fino alla morte della suddetta gatta".

• I PARENTI FANNO CAUSA
In altri termini all´amica viente garantito l´uso dell´appartamento vita natural durate, i soldi per ogni necessità e persino l´incarico di individuare un´altra persona che si prenda cura della gatta qualora il felino dovesse sopravviverle. Inutile dire la grande sorpresa e, forse, anche la delusione, degli eredi che, magari sperano di poter godere della proprietà dell´immobile e del patrimonio economico della signora.

Non a caso, pochi mesi dopo arriva il ricorso al tribunale civile di una cugina dell´anziana che chiede al giudice del tribunale di Bologna (che ironia della sorte è di fronte all´appartamento) di mettere mano a quella che le appare come un´ingiustizia.

• MA IL GIUDICE DA´ RAGIONE ALL´AMICA
Vada per l´appartamento nel quale l´amica della defunta può rimanere fin che vuole, ma che almeno sia lei a metterci i soldi per le spese e per il mantenimento della gatta. Così l´erede, con tanto di certificato di famiglia, che ne attesta il grado di parentela, chiede alla giustizia il sequestro dei 350 mila euro e la consegna del denaro che ritiene le spetti. Di altra opinione la giudice Matilde Betti che, codice alla mano, ha ritenuto non sufficienti le ragioni dalla cugina condannandola persino alle spese di lite, circa 6 mila euro. Dunque lunga vita alla gatta.



Fonte: La Repubblica.it s. di GIUSEPPE BALDESSARRO 05 Novembre 2017