25000 supplenti assunti a tempo indeterminato, aiuti per la scuola dell´infanzia, università. Questa la sintesi degli interventi contenuti nella legge di Stabilità che il ministero dell´Istruzione, dopo averne dato conto ai sindacati, ha presentato al Consiglio dei ministri e che il governo ha discusso e accettato ed è convinto – a meno di novità dell´ultima ora – di poter presentare alle Camere avendo ottenuto il via libera dalla Ragioneria di Stato su questo pacchetto. Ecco il suo contenuto, confermato anche dal premier ieri, sabato 15, alle 15, come sintetizzato dai grandi quotidiani italiani nelle loro edizioni on line:
I 25mila supplenti assunti a tempo indeterminato.
L´atto più forte è un altro blocco di assunzioni, dopo le 116mila prodotte dai primi due anni di Buona scuola e dal concorso nazionale di quest´anno. Ci sono 25mila supplenze – organico di fatto – che saranno trasformate dal primo settembre in organico di diritto. Cinquemila di queste saranno insegnanti del sostegno, uno dei grandi problemi dell´istruzione italiana.
I soldi sulla legge 0-6 anni.
Dopo un lungo lavoro, Miur ed esecutivo hanno trovato 300 milioni di euro (200 milioni direttamente dal bilancio del ministero) da mettere sulle nove deleghe di governo sulla scuola che entro il 31 dicembre dovranno essere presentate. Alcune sono a costo zero: la riforma della maturità, il ritorno alle lettere al posto dei voti nelle elementari e nelle medie, per esempio. Su altre deleghe ci saranno, invece, investimenti seri. Miur e Governo hanno scelto di mettere gran parte di queste risorse (la cifra, nel dettaglio, non è stata ancora decisa) sulla legge "0-6 anni": l´assunzione dei docenti e il progetto di rilancio della scuola dell´infanzia.
Parallelamente, oggi sul sito "Con i bambini" saranno pubblicati i primi due Bandi nazionali dedicati alla prima infanzia e all´adolescenza: entra così nella fase operativa il "Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile", nato da un accordo tra Fondazioni di origine bancaria e Governo. Ci sono 115 milioni e ai due bandi parteciperanno organizzazioni del Terzo settore e del mondo della scuola.
I 400 talenti e il bonus 18 anni.
Il ministero, sulla base dei voti e dei curriculum segnalati dalle scuole, si occuperà di 400 giovani talenti ("privi di mezzi") delle scuole superiori accompagnandoli verso i loro studi universitari. I ragazzi scelti riceveranno un assegno mensile e potranno fare esperienze di studio all´estero. Il provvedimento costa 10 milioni ed è stato fortemente criticato dalle associazioni studentesche. Nella Legge di Bilancio sarà confermato il bonus studenti (vale 290 milioni), riservato a chi compie 18 anni, e pari a 500 euro da utilizzare per spese culturali. In via di conferma anche il bonus cultura per gli insegnanti: 500 euro per docente.
Università e ricerca.
Ci sarà un abbassamento generale delle tasse per i meno abbienti. Viene introdotta una "no tax area Isee" fino a 13mila euro con un pagamento progressivo inferiore al passato per chi sta tra 13mila e 25mila euro (le tabelle si stanno mettendo a punto in queste ore). Le borse di studio avranno un piccolo consolidamento a 217 milioni di euro, l´anno scorso erano pari a 214 milioni. Ci sono 20 milioni per finanziare 400 borse di studio l´anno extra per i "meritevoli e bisognosi": prevedono il pagamento delle tasse e la copertura di vitto e alloggio di fronte a un´università scelta lontano dalla residenza. A fianco del Fondo di finanziamento ordinario delle 85 università pubbliche e private italiane (vale 6,921 miliardi), viene istituito un finanziamento extra di 270 milioni che andrà direttamente ai dipartimenti (Matematica, Fisica, Lettere) con i migliori risultati nella ricerca e nella didattica. Un quarto della cifra ricevuta sarà vincolata al reclutamento dei ricercatori. Questa misura era stata chiesta dai rettori. E´ pronto un piano per finanziare programmi di studio di giovani ricercatori universitari: potranno accedere, anche in team, ai fondi necessari scavalcando le gerarchie accademiche e facendo domanda di finanziamento direttamente al ministero dell´Istruzione. Ci sono, infine, 5 milioni per l´orientamento.
I precari di seconda fascia.
Dopo la Legge di bilancio partirà la "fase temporanea" per provare a selezionare e assumere in un triennio i docenti precari rimasti in seconda fascia. A concorso nazionale concluso, la cifra dovrebbe attestarsi tra i 60mila e gli 80mila. Le ulteriori assunzioni avverranno attraverso nuovi concorsi, le cui modalità sono ancora da definire.
"Una manovra piena di buone notizie per gli italiani" ha esordito Renzi iniziando la conferenza stampa delle 15.
Nella manovra c´è «1 miliardo in più su scuola e università, non solo per i decreti legislativi per la buona scuola» ma anche per un «intervento per le scuole non statali, per le materne paritarie» e per quelle che «hanno insegnanti di sostegno e che hanno numero di disabili rilevante». Si tratta infatti di scuole che «fanno un servizio», spiega Renzi, auspicando «che non vi siano polemiche ideologiche». «Questo governo – commenta il sottosegretario all´Istruzione, Gabriele Toccafondi – fa le riforme e rottama muri ideologici. La parità scolastica oggi è più vicina grazie a 100 milioni di euro aggiuntivi inseriti nella legge di stabilità. Le famiglie da oggi avranno più libertà di scelta educativa e 13.000 scuole e 120.000 insegnanti e maestri più certezze. Le famiglie con ragazzi con disabilità non saranno lasciate più sole, proseguiremo nel contrasto ai diplomifici e finalmente si potrà parlare di parità scolastica anche in Italia così come nel resto del mondo si fa da decenni».
Diritto allo studio
«Stabilizziamo l´incremento del fondo per il diritto allo studio, prevediamo una no tax area per i redditi bassi e borse specifiche per studenti particolarmente meritevoli, che accompagneremo lungo il loro percorso universitario». Lo spiega il ministro dell´Istruzione, Stefania Giannini. «Sono previsti più investimenti per gli istituti tecnici superiori che offrono sbocchi reali nel mondo del lavoro e decontribuzioni per le aziende che assumono i neo diplomati che hanno fatto alternanza scuola-lavoro».
Fonti: "La Repubblica", "Avvenire", Presidenza del Consiglio dei ministri
Collegamenti