Di Redazione su Domenica, 23 Aprile 2017
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

21 aprile: un successo, da incontro con Cassa i primi risultati. D´Antona: "Giornata splendida, avanti!"

Un successo, su questo non ci sono dubbi. Guardiamo i volti di Goffredo e Monica di RID, di Salvatore e di Rosaria di NAD e di tutte le Colleghe e i Colleghi che da ogni Foro italiano hanno raggiunto Roma per essere presenti alla manifestazione del 21 a piazza Cavour, proprio di fronte il "Palazzaccio"della Suprema Corte di Cassazione, ed oltre la fatica intuiamo una comprensibilissima soddisfazione.

Si, lo riteniamo anche noi, è stato un successo. Un appuntamento determinante in una data dai mille risvolti simbolici per il diritto italiano.
Lo ricorderemo, lo ricorderanno in tanti, questo 21 aprile, se non come quel 21 Aprile del 1942, data in cui, tra le bombe, in Italia entrava in vigore il nuovo codice civile, come, comunque, una pietramiliare nel percorso, appena iniziato ed ancora da compiersi. Un percorso di graduale emancipazione di decine di migliaia di professionisti del Foro da un sistema previdenziale ed assistenziale per anni gestito da Cassa Forense secondo modalità che, al di là delle opinioni di merito, sono parse ai più discutibili.

Discutibili in quanto scarsamente rispondenti ad una situazione emergenziale come quella di questi anni, incapaci di garantire protezione e sostegno ai Colleghi più in difficoltà (tra questi, non solo neofiti della professione), squilibrate dal punto di vista della progressività, e quindi della equità e della giustizia, del prelievo, infine imperfette per la scarna inclusività nella assunzione delle decisioni e per la carenza quasi assoluta di trasparenza, quanto alla pubblicità delle stesse e di qualsiasi altro dato riguardante il trattamento (considerato abnorme) riconosciuto agli organi della stessa Cassa - che ha delegati eletti su base territoriale dagli iscritti - e la stessa conoscibilità delle decisioni.

Il Natale di Roma (il 21 Aprile del 753 A.C., secondo la leggenda, Romolo fondava la città) potrebbe legittimamente essere declinato come il primo ma determinante passo di un percorso di riscrittura delle regole e, probabilmente, anche di alcuni comportamenti.

Una riscrittura necessaria, che spetterà al legislatore prima ancora che al Cnf e a Cassa, ma alla quale è ormai impossibile sottrarsi.
Impossibile, se non altro, perchè tutti hanno compreso che, a partire da questo 21 aprile, e a prescindere dai numeri che peraltro ci sono stati e che nessuno può sottovalutare (quasi 30mila firme raccolte in decine di Fori e circa 300 Avvocati a Roma, quelli che son riusciti a sottrarsi alle udienze civili e penali in una giornata di ordinaria attività) una cospicua parte dell´Avvocatura italiana, in particolare quella meno garantita e più alle prese con problematiche che sono comunque comuni a quasi tutti gli.iscritti e dalla cui soluzione passa la stessa sopravvivenza di decine di migliaia di studi legali, e quindi di nuclei familiari, non rimarrà con le mani in mano.
Tutti, a partire da questo 21, si sentiranno ancora più impegnati a considerare quei punti del programma aspettative realistiche e non sogni. Quindi, a lottare, come è stato detto e scritto, per il proprio futuro, per i propri diritti.

Gli organizzatori della protesta (non organizzazioni, non movimenti, ma migliaia e migliaia di Avvocati che si sono uniti, dal basso, in una protesta inedita, clamorosa, che li ha portati a raccogliere quasi 30mila firme, a dormire in tenda e sacco a pelo davanti le scalinate dei Tribunali, ad andare tra la gente a spiegare perchè anch´essi siano alle prese con problemi di tenuta, di coesione sociale e familiare, al pari di metalmeccanici, precari, "invisibili") lo avevano d´altronde scritto chiaramente di cosa avrebbero dovuto esser fatte queste riforme.
Riforme nel senso di inclusione, parità di chances, progressività della tassazione, trasparenza. La manifestazione lo ha confermato. Pienamente.

Riteniamo che anche la Cassa Forense, adesso, abbia pienamente compreso che questo è il momento di un complessivo ripensamento, di un ri-adeguamento, pena una delegittimazione del gruppo dirigente.





La manifestazione del 21 (per essere precisi, uno.dei due filoni della manifestazione, quello targato "RID") avrebbe dovuto tenersi proprio lì, sotto la sede di Cassa Forense, ma poi la Questura ha deciso di spostarla nella (poco distante, quasi adiacente) Piazza Cavour.

Troppi avvocati per quella piccola stradina, così hanno affermato. Ed in effetti, sarebbe stato impissibile star tutti sotto Cassa a discutere, come accaduto in Piazza Cavour, con le toghe addosso, i punti di un programma che, lanciato da un gruppo di Avvocati catanesi, guidati da Goffredo D´Antona, è stato ampiamente condiviso, perfezionato, ampliato, al punto da essere ormai il punto di approdo comune di decine di migliaia di professionisti di ogni parte d´Italia, il terreno in cui RID (il gruppo di "Riduzione drastica dei costi di Cassa Forense") si è saldato con NAD ("Nuova Avvocatura Democratica"), e con tantissimi altri (il movimento dispone praticamente di referenti in ogni Foro, dal profondo Nord alle Isole).

Così, ci si è divisi per poi confluire insieme. Ha cominciato, dalle 20.00 del 20 aprile (andando avanti fino alle 15.00 del 21) Nuova Avvocatura Democratica con "GOOD MORNING VIETNAD". L´associazione ha presidiato ininterrottamente la sede della Cassa di Previdenza Forense, sita in Via Ennio Quirino Visconti n. 8, a Roma.


La manifestazione si è svolta in coordinamento unitario con il Movimento Avvocati Liberi, arrivati a Roma e raccoltisi, a partire dalle ore 11.00 del 21 aprile, a Piazza Cavour.
Nell´ambito della manifestazione, una delegazione congiunta, alle ore 13.20, ha incontrato il Presidente della Cassa Forense, Avv. Nunzio Luciano, per sottoporre alla Cassa Forense alcune rivendicazioni e proposte. La delegazione è stata composta dagli avvocati: Goffredo D´antona e Monica Foti, leader e portavoce del Movimento Avvocati Liberi e da Rosaria Elefante, Salvatore Lucignano e Giuseppe Fera, rispettivamente presidente, segretario e tesoriere nazionale di Nuova Avvocatura Democratica.

All´incontro hanno partecipato il Presidente della Cassa di Previdenza Forense, Avv. Nunzio Luciano, ed i delegati Walter Militi, Filippo Visocchi, Immacolata Troianiello, Mario Santoro, Antonio Tafuri.
Ha altresì partecipato all´incontro l´Avv. Giuseppe Scarpa, Consigliere dell´Ordine degli Avvocati di Napoli, quale osservatore istituzionale e garante di un corretto confronto tra le parti.
La delegazione dei manifestanti, eletto l´Avv. Salvatore Lucignano come portavoce unico delle richieste da presentare alla Cassa di Previdenza Forense, ha sottoposto all´ente le seguenti istanze:

1. NO TAXATION WITHOUT REPRESENTATION.
Estensione dell´elettorato attivo e passivo a tutti gli iscritti all´albo, per l´elezione dei delegati alla Cassa Forense;
2. MASSIMA TRASPARENZA, OLTRE LA LEGGE.
Pubblicazione dei verbali delle riunioni dei delegati, delle delibere, dei risultati delle votazioni all´interno del Comitato dei Delegati della Cassa Forense;
3. ISTITUZIONI ESEMPLARI, PER RIDARE AUTOREVOLEZZA.
Approvazione di una delibera che riporti le indennità ed i gettoni previsti dalla Cassa Forense per i delegati al livello precedente all´ultimo aumento, deciso pochi mesi fa.
4. UN DIVERSO SISTEMA PREVIDENZIALE E´ POSSIBILE.
Creazione di una commissione di studio interna a Cassa Forense, per l´analisi di un diverso sistema previdenziale, basato su:
4.1. progressività e proporzionalità della contribuzione;
4.2. revisione dei privilegi abusati dalle generazioni precedenti, oggi chiamati erroneamente diritti quesiti.
Attuazione di ogni misura politica volta ad estendere questo tema all´intera previdenza italiana, oltre quella forense.
All´esito del confronto le parti hanno convenuto che le richieste dei manifestanti riceveranno una risposta da parte dell´Ente di Previdenza. L´incontro è stato verbalizzato e del verbale verrà data diffusione, per informare gli avvocati italiani di ulteriori dettagli.
Concludiamo con le dichiarazioni postate da Goffredo D´Antona, il leader del movimento: "Più di ogni mia considerazione valgono le immagini della manifestazione e i commenti di tantissimi Colleghi.
È stata una giornata splendida mi sono sentito tra amici tra Avvocati che si battono per una vera Avvocatura. Ma siccome le cose belle sono una cosa e le cose produttive sono un´altra cosa due riflessioni le dobbiamo fare. La partecipazione è stata quella che noi attendevamo. Un numero significativo ma potevamo essere di più. Diciamolo con serenità.
Elemento sicuramente positivo è il fatto che c´erano avvocati di tantissimi Fori. Altro elemento positivo è stato l´entusiasmo che tutti hanno potuto respirare. Quanto ai risultati politici, il primo risultato è la manifestazione stessa che può dirsi riuscita perché forse stiamo risvegliando le coscienze degli avvocati. Poi c è stato l´incontro tra i vertici della Cassa e una delegazione nostra e di NAD e qui c è un aspetto importante che abbiamo percepito.
Rispetto all´incontro del 23 febbraio abbiamo verificato una interesse maggiore della Cassa nei confronti di questa "Cosa" che sta accadendo nell´avvocatura. Questo significa che ognuno di noi ha il dovere di interrogarsi su cosa fare come continuare".
Fin qui D´Antona. Da qui si riparte.
La Redazione