Lui è Volodymyr Zelens'kyj, attore, regista, comico, e presidente dell'Ucraina, lei Olena Kyjačko. Si sono conosciuti al liceo, lei stava con un altro, lui ci ha messo otto anni per conquistarla, nel 2003 si sono sposati. Hanno lavorato insieme e hanno due figli: Oleksandra, 18 anni e Kirilo, 9.
Volodymyr e Olena sono morti che camminano. "Forze nemiche sono a Kiev, ma noi rimarremo qui', ha detto lui all'alba di stamane, "anche se la Russia mi ha identificato come obiettivo uno e i miei familiari come obiettivo due". "Rimarremo qui perchè il destino del Paese dipende solo dai nostri soldati e dal nostro popolo". "Siamo stati lasciati soli. Chi è pronto a combattere con noi? Non vedo nessuno. Tutti hanno paura" ha concluso.
"Da una grande calamità è stata colpita la figlia del mio popolo, da una ferita mortale; aspettavamo la pace, ma non c'è alcun bene. L'ora della salvezza ed ecco il terrore". L'eco delle parole di Geremìa, pregate dai cattolici di tutto il mondo, incredibile, proprio la notte dell'invasione, risuona sinistra tra le strade e dentro i rifugi di Kiev, in gran parte cristiana: "Se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada; se percorro la città, ecco gli orrori della fame. Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare". Stanotte, una pioggia di missili. Volodymyr e Olena, Aleksandra e Kirilo, sono in pericolo, come milioni di bambini, di donne e uomini.
Quanto sideralmente lontani i giorni in cui l'Ucraina scese in piazza ad esultare per Volodymyr. "Ero contraria e glielo dissi. Io, da donna, vedevo le difficoltà, era un totale cambio di direzione delle nostre vite" confessò poi Olena. "Quando però ho capito che era serio, e avrebbe fatto di tutto per proteggerci sono diventata una sua sostenitrice".
Il giorno dopo il risultato, lui la guardò e lei guardò lui, e invece che ai Capi di Stato, pensarono al loro pappagallino: "Fa un po' ridere, tutto questo trambusto lo agita. È problematico, grida moltissimo. Fa la guardia. Solleva le piume, è aggressivo. Una volta l'abbiamo portato dal veterinario e lui ce l'ha detto: è altamente nevrastenico".
Lui è morto da anni, non potrà proteggerli, non potrà aiutare l'Ucraina. Spero che qualcuno possa farlo. Che, con il loro popolo, siano salvati dalla morte e dall'umiliazione.