Di Raffaele Gurrieri su Lunedì, 11 Novembre 2024
Categoria: Fisco e Tributi

Una nuova Rottamazione in vista

A volte ritornano. La novità della settimana è rappresentata dall'emendamento alla Legge di Bilancio 2025 relativo alla riproposizione dell'ennesima – la quinquies – Rottamazione; la rottamazione dunque come regalo di Natale che i contribuenti ritrovano – quasi - ogni anno sotto l'albero e che aggiungerebbe al romanzo il capitolo numero quinquies.

Le motivazioni dell'emendamento contengono un rinvio alle esigenze dei contribuenti arrivati fuori tempo massimo alla rottamazione quater e ai 100 milioni di euro in meno di incassi sui 300 stimati, messi insieme finora dalla rottamazione quater. Se confermata si tratterebbe di una rinnovata opportunità sia per quanti non sono riusciti a includere le cartelle esattoriali nella definizione agevolata precedente - dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 -, sia per chi ha debiti esattoriali dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023 che al momento non rientrano nella Rottamazione quater. L'emendamento è stato presentato dai Senatori di Forza Italia Lotito e Paroli e rappresenterebbe una boccata di ossigeno per persone ed imprese che non riescono a far fronte alle cartelle e assistono impotenti al pignoramento improvviso di stipendi, c/c, case e automobili.

 Anche nella "quinquies" rientrerebbero come sempre l'Irpef, l'Iva, l'imposta di registro, le multe stradali, il bollo auto e i tributi locali, a fronte dell'annullamento di sanzioni, interessi anche per ritardata iscrizione a ruolo, somme aggiuntive ai crediti previdenziali e l'aggio della riscossione. Su base volontaria, i Comuni saranno liberi di decidere se rottamare le ingiunzioni fiscali e gli accertamenti esecutivi, come previsto anche dalla precedente pace fiscale.

Nell'attesa, tornando alla rottamazione quater, sta per arrivare la sesta rata del piano di rientro spalmato su 18 rate, in scadenza il 30 novembre prossimo anche se, per via dei cinque giorni di tolleranza ed escludendo i festivi, la vera scadenza è il 9 dicembre, data ultima in cui va saldata, ricordando che il mancato pagamento entro i termini prevede l'immediata decadenza dal beneficio. In pratica, chi non paga perde il diritto alla rottamazione e le somme già versate saranno considerate un acconto sul debito originario, che da quel momento torna ad essere dovuto integralmente comprese sanzioni, interessi e aggi precedentemente esclusi.

Meditate contribuenti, meditate.

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