Di Irene Coppolino su Venerdì, 29 Luglio 2022
Categoria: Psicologia e Psicoterapia

Tecnologia e psicologia

Tecnologia e psicologia sono sempre andate d'accordo. Nelle diverse specializzazioni della psicologia  si affronta anche lo studio di queste discipline. Guardando alla storia della psicologia e la tecnologia scopriremo che molti psicologi, psichiatri e neurologi hanno inventato i propri dispositivi in ​​base ai progressi tecnologici del loro tempo.

Nel XVIII secolo, per esempio, Franz Mesmer, un medico austriaco, usò i magneti per cercare di alleviare i disturbi mentali. Egli creò allora la famosa "vasca della salute", un recipiente di legno in cui due file di bottiglie piene d'acqua magnetizzata scorrevano verso una barra d'acciaio munita di punte conduttive mobili. Il paziente applicava una di queste punte alla parte dolorante, sperando in un sollievo.

Tuttavia, fu solo nel XIX secolo quando nella Psicologia si scatenò la passione per i dispositivi tecnologici, principalmente quelli utilizzati per per la misurazione e limitati all'uso in laboratorio. Questo, per esempio, è il caso del pletismografo, che potrebbe essere considerato il precursore della TAC e misurava le variazioni del volume cerebrale nelle persone con lesioni craneali.

Sempre in questo periodo fece la sua apparizione il chimografo, il precursore della macchina della verità (poligrafo), che venne introdotta nei primi decenni del XX secolo, e ancora oggi usata per misurare le variazioni dei parametri fisiologici quando la persona è esposta a determinati stimoli.Ora la Psicologia si trova ad affrontare le nuove sfide poste dalla tecnologia digitale, il progresso di Internet e la telefonia mobile, nonché l'uso della Realtà Virtuale e la Realtà Aumentata, i nuovi orizzonti che stanno cambiando non solo il modo di comunicare, ma anche di percepire il mondo e di vivere. Un tempo i test psicologici si eseguivano a mano, con carta e penna.

Lo psicologo si sedeva davanti alla persona e applicava le varie prove. Molti di quei test si realizzano a computer o direttamente sul cellulare. In questo modo vi è risparmio di tempo e molte persone riferiscono di sentirsi meno nervose in quanto la presenza dello psicologo le metteva a disagio. Nel campo della ricerca la possibilità di eseguire test a distanza apre nuovi orizzonti, dato che così è possibile raccogliere più dati in minor tempo. Infatti, molti degli studi più importanti che coinvolgono migliaia di partecipanti, sono realizzati a partire da sondaggi online che le persone possono compilare in qualsiasi parte del mondo si trovino.

Questo modo innovativo di raccolta delle informazioni implica che lo psicologo non può offrire aiuto e vedere come la persona reagisce direttamente. I test non analizzano il potenziale, ma si concentrano nel fornire un quadro più o meno dettagliato del presente. Per questo è importante formulare correttamente le domande e strutturare bene l'intervista, così come lo strumento online per creare il questionario. Così si riduce il rischio che le persone abbandonino l'intervista a metà o si raccolgano informazioni molto più difficili da analizzare.

Prima ogni scienza seguiva il suo percorso, i risultati delle ricerche non trascendevano quel campo. Ma oggi, con il Big Data, il vasto oceano di dati prodotti da ciascuno di questi studi può facilmente essere immagazzinato in modo tale che sia possibile accedere a enormi database in cui si può analizzare e incrociare diverse variabili comportamentali.

Questa possibilità, inesistente fino ad ora, ha permesso lo sviluppo di discipline come la neuroeconomia e il neuromarketing. Infatti, apre la strada alla realizzazione di meta-analisi più complete in cui è possibile accedere a una quantità enorme di dati che offrono conclusioni più vicine alla realtà, a partire dall'analisi del comportamento di centinaia di migliaia di persone. In questo modo è anche possibile capire meglio come reagiscono e in quali circostanze al fine di progettare trattamenti più adeguati. Oggi non è più necessario recarsi fisicamente dallo psicologo, basta avere una connessione a Internet e si può ricevere la terapia comodamente a casa. Quando il caso non è molto grave, molti psicologi offrono la possibilità di realizzare alcune sessioni online o addirittura l'intero trattamento. Così cadono le barriere geografiche e le persone che hanno difficoltà a muoversi non devono rinunciare al trattamento.

Questa nuova forma di fare terapia favorisce anche quelle persone che avevano paura di farsi vedere entrare nell'ambulatorio di uno psicologo, dato che ci sono ancora molti stereotipi al rispetto. Inoltre, esistono programmi online nei quali le persone possono mantenere l'anonimato e chiarire i loro dubbi o ricevere orientamento. Ovviamente, le consulenze online hanno anche degli svantaggi. Per esempio, lo psicologo avrà difficoltà a leggere il linguaggio extraverbale e potrebbe quindi trascurare dettagli significativi. Nelle sessioni psicologiche online è possibile acquisire indizi visuali, ma ci sono dei limiti, non è possibile vedere tanti segnali emotivi come in un incontro faccia a faccia.

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