Ruota attorno alla storia dei movimenti femministi di ieri e di oggi la XV edizione del Corso di Etica e Politica sugli studi di genere organizzato dall'Università di Bologna e l'associazione Orlando per gli studenti dell'Alma Mater e per la cittadinanza. Il corso offre una memoria storica del ruolo delle donne in diversi momenti della storia, nonché spunti sul pensiero e sulla legislazione riguardo le relazioni affettive, intellettuali, lavorative e sociali. Cerca di identificare tratti del pensiero e delle azioni di donne, femministe, queer in Italia dagli anni della Resistenza a movimenti che, come Non Una di Meno, promuovono mobilitazioni globali e scioperi in molti paesi dell'occidente, inclusa la città di Bologna. In tal senso, input interessanti sono stati offerti qualche giorno fa da Elena Lolli, nella sede del Centro delle donne di Bologna nel corso dell'evento "Sguardi Mancanti", che ha trattato l'argomento presentando una carrellata di foto e fornendo notizie sull'evoluzione dei diversi movimenti femministi nel mondo e in Italia: dalle suffragette, alle donne in nero, ai movimenti no global in rosa, al movimento Non una di meno dei nostri giorni, rimarcando la capacità di aggregazione femminile nelle piazze, il merito di aver dato luogo a spazi pubblici di donne e ad associazione ed infine di aver contribuito al cambiamento ponendo l'accento sul ruolo della donna nella società.
Sotto la lente di ingrandimento della XV edizione del Corso di Etica e Politica i temi legati alle preferenze sessuali, ai legami familiari, alla violenza su donne e bambini. Inoltre, particolare attenzione viene e verrà posto sulle norme e sulle trasformazioni che hanno subito nel tempo producendo proposte di legge che risultano avanzate e altre che appaiono come un salto in un passato in cui nessuno vorrebbe tornare. Non è un caso che nel corso degli incontri si parlerà della proposta di legge presentata nel 2018 dal senatore Simone Pillon, al momento congelata, sull'affido condiviso e sulla sentenza della Corte d'Appello di Bologna che in primavera ha dimezzato la pena ad un femminicida adducendo come motivazione la "tempesta emotiva" causata dalla gelosia. Purtroppo, al di là di qualsiasi motivazione, le donne continuano a morire per mano di mostri e il numero delle vittime è in aumento. Questo dovrebbe bastare per far capire che non vi sono ragioni che possano giustificare il femminicidio.
Il suddetto corso, dunque, offrirà spunti di riflessione interessante oltre a fornire una memoria storica di figure e momenti del femminismo che hanno mutato negli le mentalità e le vite di ognuno. A testimoniare tali cambiamenti giuriste, storiche, letterate, scienziate sociali, politologhe, tecnologhe ed esperti che si alterneranno per tutto il mese di ottobre e novembre. Riflettori puntanti anche su temi quali il"delitto d'onore", accettato in più zone dell'Italia, le leggi sul divorzio, sull'interruzione volontaria di gravidanza e sulla violenza sessuale.
I primi tre incontri si svolgeranno il 7, l'8 e il 14 ottobre presso l'ex convento di Santa Cristina a Bologna. Titolo del primo step di appuntamenti "Momenti di parola e di libertà femminile".