Di Giovanni Di Martino su Sabato, 20 Giugno 2020
Categoria: Legge e Diritto

Stati Generali- I professionisti a Conte: contributi a fondo perduto subito e rinvio scadenze fiscali

  All'incontro di ieri 19 giugno a Villa Pamphilj, ove sono incorso da circa una settimana gli Stati Generali dell'Economia indetti dal Governo, è stata la volta dei Professionisti che hanno consegnato al governo le loro proposte e rivendicazioni formulate in 10 punti.

Agli Stati generali è stato sentito un segmento importante del Sistema Italia che secondo il Rapporto 2019 sulle libere professioni in Italia di Confprofessioni rappresenta oltre il 6% degli occupati nazionali. La fetta più grande è rappresentata dalle professioni del mondo scientifico, (il 38%), poi abbiamo i professionisti che si occupano di dare servizi alle imprese e alle attività col 17%, l'area legale al terzo posto con il 13% mentre quella tecnica all'ultimo posto con il 5% .

 In rappresentanza di tutti i professionisti che operano nel Paese ( circa 2 milioni e 300 mila) sono stati sentiti la presidente del Cup (Comitato unitario delle professioni), Marina Calderone e il Presidente della Rpt (Rete delle professioni tecniche) Armando Zambrano. Entrambi hanno posto l'accento sull'ingiustificata esclusione dei professionisti dalla misura dei contributi a fondo perduto, rimarcando tra l'altro che la normativa europea, recepita da quella nazionale di recente, ha sancito il principio di equiparazione dei professionisti alle PMI.

I due Presidenti hanno consegnato a Conte e al Governo il recente Manifesto elaborato agli Stati Generali dei Professionisti con la elencazione in 10 Punti delle richieste e delle rivendicazioni in rappresentanza del mondo delle Professioni.

Al primo punto del documento viene affrontato il tema del diritto alla salute dei professionisti che non può prescindere dalla la necessità di ripensare tutto il funzionamento del Sistema Sanitario e delle Autonomie locali " Non è più tollerabile- così si legge nel documento- assistere alle disuguaglianze presenti nel Paese, con gravi sperequazioni e iniquità nell'esercizio dei "diritti di accesso alle cure e all'assistenza".

 Nel documento un forte accento critico viene mosso alle misure adottate dal Governo per fronteggiare la crisi economica causata dalla pandemia. dette misure secondo quanto è scritto nel Manifesto, di fatto  ha riguardato il mondo delle professioni solo in modo marginale, permane infatti una difformità di trattamento tra professionisti e imprese e si rivendica pertanto un principio di eguaglianza delle opportunità per tutti.

Nel documento si richiedono al Governo interventi urgenti per definire tempi certi di durata dei procedimenti di competenza delle Pubbliche Amministrazioni, al fine di ridurre i tempi di istruttoria/esame e garantire una risposta certa al cittadino. Una Riforma sulla Semplificazione amministrativa da tempo annunciata non può prescindere dal coinvolgimento diretto del mondo delle professioni che è quello che più di tanti altri può dare un contributo prezioso.

Un altro  punto importante affrontato dal documento consegnato al Governo riguarda il tema sussidiarietà (L. n. 81/2017) per la cui piena attuazione si chiede l'emanazione dei decreti che definiscono con chiarezza le funzioni che la Pubblica Amministrazione può delegare ai professionisti.

Un paragrafo interessante riguarda il tema dell'amministrazione della giustizia con il quale si rivendica in favore dei professionisti: accesso alle banche dati delle PP.AA. e, in particolare, nell'ambito del processo civile, assunzione di prove testimoniali e per interpello, assunzioni preventive dei mezzi di prova; assunzione del ruolo di commissario ad acta, in ausilio al Giudice dell'ottemperanza; estensione delle procedure precontenziose di negoziazione assistita; svolgimento di funzioni esecutive attualmente assegnate agli uffici giudiziari o ad altre amministrazioni, con possibilità di riaprire una fase propriamente contenziosa solo in caso di opposizione, a garanzia dei diritti delle altre parti coinvolte

Sul fronte fiscale si invocano provvedimenti coraggiosi che diano il segnale che l'Amministrazione fiscale non ha un carattere vessatorio.  A causa del lockdown, molti lavoratori autonomi non saranno in grado di versare al Fisco il saldo e l'acconto per i redditi del 2019. È necessario rinviare al 2021, rateizzandoli, tali pagamenti.

Questi i punti principali del Manifesto consegnato al Governo il cui testo integrale qui di seguito pubblichiamo in formato scaricabile.