Con la sentenza in commento, la n. 10124, depositata il 16 marzo 2021, la Corte di Cassazione precisa i casi nei quali può essere proposto ricorso per cassazione avverso un provvedimento assunto all'esito di reclamo avverso un sequestro probatorio.
L'accusa ipotizzava a carico dell'indagato la commissione del reato previsto e punito dall'art. 501 bis c.p., manovre speculative su merci.
Tale disposizione sanziona colui che: "Fuori dei casi previsti dall'articolo precedente, chiunque, nell'esercizio di qualsiasi attività produttiva o commerciale, compie manovre speculative ovvero occulta, accaparra od incetta materie prime, generi alimentari di largo consumo o prodotti di prima necessità, in modo atto a determinarne la rarefazione o il rincaro sul mercato interno".
Nel caso di specie interponeva ricorso per cassazione avverso il provvedimento in materia di sequestro probatorio l'indagato ritenendo che non si fossero realizzati i presupposti fattuali per la contestazione formulata.
La difesa riteneva infatti che nel caso di specie non era certo stato l'imputato a determinare un rialzo nel prezzo delle merci poiché l'alterazione del mercato si era già verificata in ragione dell'emergenza epidemiologica, trattandosi di gel igenizzante.
La Corte ha ritenuto tuttavia inammissibile il ricorso.
Ha specificato infatti che è ormai indirizzo consolidato quello per il quale sia possibile interporre ricorso avverso provvedimenti emessi in materia di sequestro "solo per violazione di legge, in tale nozione dovendosi comprendere sia gli errores in iudicando o in procedendo, sia quei vizi della motivazione così radicali da rendere l'apparato argomentativo posto a sostegno del provvedimento o del tutto mancante o privo dei requisiti minimi di coerenza, completezza e ragionevolezza e quindi inidoneo a rendere comprensibile l'itinerario logico seguito dal giudice".
Ove non si realizzino tali presupposti, è sufficiente verificare la sussistenza dell'astratta configurabilità del reato ipotizzato che renda necessario "l'espletamento di ulteriori indagini per acquisire prove certe o ulteriori del fatto, non altrimenti acquisibili senza la sottrazione del bene all'indagato o il trasferimento di esso nella disponibilità dell'autorità giudiziaria".