Di Piero Gurrieri su Venerdì, 29 Aprile 2022
Categoria: Diario di questi anni di Pietro Gurrieri

Samantha, mandaci giù un asteroide

 "L'altra sera, in una delle rare volte in cui sono riuscito a guardare per più di 3 minuti la tv, mi sono imbattuto in un programma dedicato a Samantha Cristoforetti che raccontava per filo e per segno, con telecamera al seguito, la preparazione (sua) per la missione nello spazio, tipo i turni di 6 ore con addosso le pesantissime tute spaziali immersa a dieci metri di profondità di una apposita e gigantesca piscina dove è stata riprodotta a grandezza naturale la Stazione spaziale.

E ho pensato: minchia.

 Poi ho ascoltato mentre parlava in inglese con i tecnici della Nasa e in russo con quelli di Mosca. Poi ho letto che sta studiando il cinese in previsione di possibili future missioni con la Cina. E ho pensato: minchia.

Poi mi sono incuriosito e sono andato a leggere due cose del suo curriculum e dopo circa 230 pagine ho capito che si è laureata in ingegneria meccanica in Germania, poi si è laureata in Scienze aeronautiche in Italia, poi all'Accademia militare di Pozzuoli si distingue come allieva modello e negli Stati Uniti si specializza e diventa pilota di guerra sui caccia Nato. E ho pensato: minchia.

Poi ho letto che ha superato una selezione con 8.000 candidati che, immagino, non erano dei cazzari come me ed è diventata astronauta. E ho pensato: minchia.

Poi ho letto che era rimasta per 199 giorni nello spazio e che nella prossima missione avrà il compito di ingegnere di bordo, ossia di colui che deve conoscere ogni bullone e ogni circuito della navicella perché se c'è un problema può essere un fottuto problema. E ho pensato: minchia.

Poi ho letto in queste ore diversi articoli in circolazione dedicati a lei e alla sua missione imminente a millemila chilometri nel buio infinito seduta con il culo su un razzo che può disintegrarsi in ogni momento, e ho letto che il titolo di quegli articoli è "Samantha Cristoforetti: i miei figli? Ci penserà il mio compagno".

E ho pensato: minchia Samantha, mandaci giù un asteroide, che almeno la chiudiamo con un minimo di dignità." Non ci sono parole migliori di queste di Stefano Sergi per spiegare l'arretratezza di una parte della nostra società.