Due emendamenti dei relatori al decreto legge Milleproroghe, rianimano la tregua fiscale; le prime due rate già scadute, nonché la terza rata attualmente in calendario il 28 febbraio, della rottamazione quater potranno essere versate entro il 15 marzo 2024. Inoltre, chi ha omesso di dichiarare qualche reddito avrà ancora la possibilità di accedere al maxi sconto sulle sanzioni con il ravvedimento speciale, che si estende fino alle dichiarazioni 2023 relative all'anno di imposta 2022, e sarà accessibile fino al 31 marzo 2024, data di scadenza della prima o unica rata.
La riapertura della rottamazione quater, si prevede fino al 15 marzo 2024: chi ha saltato le prime due rate del piano di rateazione della rottamazione quater, in scadenza rispettivamente il 31 ottobre e il 30 novembre 2023 - che erano state oggetto già di un mini differimento al 18 dicembre 2023 - potrà rientrare in bonis, consentendo dunque di saldare il conto delle vecchie cartelle senza pagare sanzioni, interessi e aggio della riscossione.
L'emendamento dei relatori sposta anche il termine della terza rata: anche in questo caso l'orizzonte temporale viene spostato dal 28 febbraio 2024 al 15 marzo 2024.
La coda della tregua fiscale varata con la legge di bilancio 2023 non si fermerà, come detto, alla rottamazione quater. Infatti, con un altro emendamento dei relatori al Milleproroghe si riapre la partita del ravvedimento speciale, ossia la sanatoria che consente di aggiungere qualche reddito omesso, a condizione che la dichiarazione sia stata validamente presentata, beneficiando di uno sconto del 50% sulle sanzioni, mentre le maggiori imposte devono essere versate integralmente. Di fatto, la chance viene estesa fino al periodo d'imposta 2022 – Unico 2023 – e, per usufruirne bisognerà versare il dovuto entro il 31 marzo 2024 e correggere entro la stessa scadenza le omissioni, in pratica inviando la dichiarazione correttiva. Ammessa anche la possibilità di versare a rate, che però saranno tutte concentrate nel 2024 secondo questa scansione: 31 marzo, 30 giugno, 30 settembre e 20 dicembre. Dalla seconda rata in poi si applicano anche gli interessi.
Meditate contribuenti, meditate.