Di Alessandro Modica su Mercoledì, 15 Gennaio 2020
Categoria: Business

Regime del margine

 Il "regime del margine" è regolato, in Italia, dagli articoli da 36 a 40 (e relativa tabella) del Decreto Legge 23 febbraio 1995, n. 41.

Si tratta di un regime speciale facoltativo, e non di una agevolazione, che incontra la sua ratio nell'esigenza di "evitare fenomeni di doppia o reiterata imposizione per i beni che dopo la prima uscita dal circuito commerciale vengono ceduti ad un soggetto passivo d'imposta per la successiva rivendita, con conseguente ulteriore imposizione ai fini I.V.A. in relazione al prezzo di vendita da questi praticato"3 .

Quattro risultano essere le categorie di beni per i quali è prevista l'applicazione del 'regime del margine':

Il debitore d'imposta, per poter applicare il regime in esame, deve aver acquistato da un:

Per quanto concerne la base imponibile, come già indicato, essa è rappresentata dal margine, ossia dalla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto. Il prezzo di acquisto comprende, ai sensi dell'art. 36, comma 1, del D. Marg., le spese di riparazione e le spese accessorie.

I metodi per l'applicazione dell'imposta, correlati ai relativi obblighi contabili, come detto, sono tre:

In fattura deve essere evidenziato il corrispettivo lordo, pertanto non deve essere scorporata l'IVA. Va inoltre indicato che trattasi di operazione in regime speciale ai sensi dell'art.36 e seguenti del DL 41/1995 e successive modificazioni.

La fattura è esente da imposta di bollo.