Di Alessandra Garozzo su Venerdì, 16 Febbraio 2018
Categoria: Giurisprudenza di Merito

Quella sentenza del GUP di Messina, inno al bell´amore

Giunge al termine la vicenda che, a suo tempo, ha attraversato e coinvolto l´opinione pubblica siciliana: Alessio Mantineo è stato condannato a 12 anni di carcere dal Tribunale di Messina in quanto ritenuto responsabile di tentato omicidio per avere in tutti i modi cercato di uccidere, bruciandola, la sua ex fidanzata, Ylenia Bonavera (nella foto).
Adesso, sono state depositate le motivazioni di quella sentenza, che sono un inno alla vita e al bell´amore, a quell´amore puro e non deviato che dovrebbe sempre esserci tra un uomo e una donna. Si, perché Ylenia, dopo averlo inizialmente accusato, ha invece poi disperatamente difeso il suo ex fidanzato e quasi assassino, con argomentazioni cui però il GUP Salvatore Mastroeni, estensore di questa bellissima sentenza di cui alcuni quotidiani hanno pubblicato degli stralci, non solo non ha creduto, ma che anzi ha, nel rispetto umano per una persona fragile come la ragazza, censurato.
Lui voleva ucciderla e lei lo ha difeso perché, nonostante tutto, ha ritenuto quel gesto "una prova d´amore".
Ed ancora: "l´intendimento di Mantineo era proprio quello di uccidere Ylenia. Questo appare evidente alla luce della peculiare connotazione del fatto delittuoso come sopra descritto: cospargerla di benzina e darle fuoco non può infatti che essere letto come univocamente diretto in tale direzione".
Si, la ha ritrattato per "un problema che non è solo culturale". "Se la donna serva, in certe fasce, è retaggio del passato - osserva il Gup - ora nei giovani il dominio è fonte di piacere e vanto. Il risultato non cambia. Non cambia neanche dal punto di vista femminile, a fronte di donne uccise, come in una carneficina, e di donne che lottano per una reale emancipazione, si trovano casi in cui violenza e sadismo vengono apprezzati, per cui essere data a fuoco può essere una prova d´amore moderna".
Perchè, citando Dostoevskij: "A volte l´uomo è straordinariamente, appassionatamente innamorato della sofferenza".
Alessandra Garozzo