Di Paola Moscuzza su Sabato, 02 Dicembre 2017
Categoria: Giurisprudenza Cassazione Penale

Processo penale e notifica a familiare convivente: Cassazione spiega quando non è valida

Non sempre la notifica effettuata presso la dimora nelle mani del familiare convivente, il quale poi - si presume - che renderà noto al familiare assente l´esistenza della notifica, è valida ed efficace.
La VI sezione Penale della Cassazione con sentenza n. 53650/17, depositata lo scorso 28 novembre, così ha statuito.
L´imputato adiva la Suprema Corte al fine di far valere la nullità della sentenza che lo vedeva condannato ai sensi del 336 c.p., vale a dire per violenza e minaccia a pubblico ufficiale.
L´uomo, infatti, rilevava che il decreto con cui era stato citato in giudizio per l´udienza di primo grado, era stato notificato, tramite la posta, alla madre che risultava con lui convivente.
In verità il soggetto, essendo stato arrestato per maltrattamenti in famiglia, era stato allontanato dal domicilio della madre, e per tale ragione, già da un anno non viveva più con lei.
Non potendosene da ciò ricavare la presunzione di una certa comunicazione della notifica da parte della donna al figlio imputato nel procedimento penale, quest´ultimo eccepiva la nullità della notifica - da cui chiaramente ne era discesa una mancata instaurazione del contraddittorio e pertanto una contrazione del diritto di difesa-.
La nullità della notifica così come avvenuta, passava inosservata sia in primo grado, presso il Tribunale di Cagliari, che in appello.
Ebbene, giunta in Cassazione, i Supremi Giudici, rilevando l´inefficacia della notifica, spiegavano il principio a fondamento del quale annullavano la sentenza impugnata, nonché quella di primo grado.
Valida l´eccezione del ricorrente perché, la misura dell´allontanamento dello stesso dalla casa familiare e il contestuale divieto di farvi rientro, avevano di fatto provocato l´interruzione dei rapporti e quindi di qualsiasi tipo di contatto tra l´uomo e i familiari.
 
Nel caso di specie, essendo la madre prima convivente, per l´appunto la vittima del reato di maltrattamenti, "il principio dell´affidamento sul quale riposa la validità ed efficacia della notifica eseguita nella dimora a mani di familiare convivente, principio secondo il quale il familiare assente sarà reso edotto della notifica a lui diretta", non ha trovato applicazione.
Scritto da Dott.ssa Paola Moscuzza
Documenti allegati
Dimensione: 258,76 KB