Inquadramento normativo: Art.. 75 disp att. c.p.c.
La nota spese dell'avvocato: Il difensore al momento del passaggio in decisione della causa deve unire al fascicolo di parte la nota delle spese, indicando in modo distinto e specifico gli onorari e le spese[...] (art. 75 disp att. c.p.c.) corrisposti dal cliente al proprio legale per l'attività giudiziale. Quando è depositata una nota specifica dalla parte vittoriosa:
- il giudice, se decide di liquidare un importo inferiore a quanto specificato, non può limitarsi a una globale determinazione dei compensi del difensore, ma deve fornire un'adeguata motivazione dell'eliminazione e della riduzione di voci da lui operata;
- essa funge […] da limite al potere del giudice di liquidazione dei compensi alla parte vittoriosa. In buona sostanza, quando quest'ultima presenta la nota delle spese, secondo quanto è previsto dall'art. 75 disp. att. cod.proc.civ., specificando la somma domandata, il giudice non può attribuire [...], a titolo di rimborso delle spese, una somma di entità superiore (Cass. nn. n. 17057/2019, 11522/2013, 5327/2003, richiamate da Cass., n. 6345/2020), senza adeguata motivazione.
A seguito dell'introduzione dei parametri forensi, nella liquidazione del compensi in sede giudiziale, il giudice terrà conto dei valori medi nel caso in cui vorrà disporre tanto una riduzione quanto un aumento. Riduzione e aumento che, in ogni caso, saranno oggetto di una specifica motivazione da parte del giudice (Cass, 22608/2017).
Tuttavia, occorre precisare che, ove sussista un accordo tra cliente e avvocato in ordine al compenso dovuto a quest'ultimo, si prescinderà dalle statuizioni del giudice contenute nella sentenza (Cass., n. 25992/2018). In buona sostanza, in presenza di un accordo in tal senso, il giudice non dovrebbe esercitare un potere in senso modificativo perché l'esercizio di detto potere, anche se motivato, costituirebbe un'ingerenza su una previsione che è espressione dell'autonomia negoziale delle parti (Cass., n. 2631/2021).
Le spese stragiudiziali, la nota spese e la natura di danno emergente: Non possono essere oggetto di liquidazione della nota ex art. 75 disp att. cp.c. le spese sostenute per l'attività stragiudiziale. E ciò in considerazione del fatto che il rimborso delle spese di assistenza stragiudiziale ha natura di danno emergente. In buona sostanza:
- dette spese costituiscono un costo sostenuto per un'attività svolta dal difensore in fase pre-contenziosa;
- il rimborso delle stesse affinché possa essere posto a carico del danneggiato, va valutato ex ante nella sua utilità, cioè in vista di quello che avrebbe potuto ragionevolmente presumersi essere l'esito futuro del giudizio (Cass. nn. 997/2010, 6422/2017, richiamate da Cass., n. 16990/2017).
Da ciò consegue che:
- l'attività stragiudiziale, anche se svolta da un avvocato, è comunque qualcosa d'intrinsecamente diverso rispetto alle spese processuali vere e proprie (Cass. nn. 997/2010, 6422/2017, richiamate da Cass., n. 16990/2017);
- le spese stragiudiziali sostenute ove si rivelino superflue ai fini di una più pronta definizione del contenzioso, non avendo avuto in concreto utilità per evitare il giudizio o per assicurare una tutela più rapida nella risoluzione dei problemi tecnici di qualche complessità, non potranno essere considerate come voci di danno emergente e pertanto non potranno essere poste a carico del danneggiante (Cass. n. 9548/2017, richiamata da Cass., n. 16990/2017).
Come chiedere il rimborso spese stragiudiziali? Le spese legali dovute dal danneggiato/cliente al proprio avvocato in relazione all'attività stragiudiziale seguita da attività giudiziale potranno formare oggetto della domanda di risarcimento del danno emergente nei confronti dell'altra parte con le preclusioni processuali ordinarie nei confronti delle nuove domande (Cass., nn. S.U., 16990/2017, 30732/2019, richiamate da Cass., n. 11468/2021).