Phil Collins, la leggenda, ha detto basta, si è ritirato, con un ultimo bacio al suo pubblico: il concerto dei Genesis di ieri, 26 marzo alla O2 Arena di Londra è stato l'ultimo. "Ora dovrò trovare un vero lavoro" ha commentato sorridendo, come se 50 anni e più, e tutta la storia dei Genesis da Peter Gabriel in poi non bastassero.
Phil il genio - uno dei tre artisti , ad aver venduto oltre 250 milioni di album in tutto il mondo sia come solisti che come membri principali di una band - è stato piegato, dalla malattia, problemi seri alla schiena, non può più camminare. "Non faccio niente - aveva spiegato al Guardian - Non mi alleno a cantare a casa, per niente. Le prove sono la pratica. La mia salute cambia le cose, fare lo spettacolo seduto cambia le cose".
:Io avevo tredici anni e suonavo la batteria da quando ne avevo cinque" ricordò alcuni anni fa, quando stava per ritirarsi per fare il padre: "Sono stato on the road gran parte del tempo e voglio vedere cosa altro c'è nella vita. Ho dei figli che stanno per andare a scuola e i doveri di padre ora hanno la priorità"
Ora, il ritiro è quello vero. Dolorosissimo per il pubblico italiano, uno dei più amati dall'artista: "In Italia suonavamo (con i Genesis) nei palasport, e ricordo Roma, Pavia, Rimini, Siena e Reggio Emilia, quando in Inghilterra facevamo ancora i club. Non so perché ci abbiate preso in simpatia, forse perché qui c'era la PFM. Anche la loro era musica operistica, in cinemascope. Il vostro pubblico non capiva cosa stavamo cantando, ma riconosceva i cambiamenti di umore, il sentimento, le emozioni". Grazie e buona vita, Maestro!