"Nessun uomo è un'Isola, intero in se stesso. Ogni uomo è un pezzo del Continente, una parte della Terra. Se una Zolla viene portata dall'onda del Mare, l'Europa ne è diminuita, come se un Promontorio fosse stato al suo posto, o una Magione amica, o la tua stessa casa. Ogni morte d'uomo mi diminuisce, perché io partecipo dell'umanità. E così non mandare mai a chiedere per chi suona la campana: Essa suona per te.".
John Donne (1573-16351).
E' l'incipit del romanzo di Ernest Hemingway "Per chi suona la campana" che racconta, in forma autobiografica, la sua partecipazione alla Guerra Civile Spagnola: 11 luglio 1936 - 1° aprile1939.
18 luglio 1936. Alcuni bollettini radiofonici danno notizia che in Marocco, paese coloniale occupato dalla Spagna, i generali si sono rivoltati contro la Repubblica, che dal 1931 aveva sostituito il regime dittatoriale di Miguel Primo de Rivera.
Quelle notizie fanno prevedere ciò che sarebbe successo da lì a poco.
Infatti il golpe militare era già nell'aria da qualche tempo.
E le note riservate di diverse ambasciate straniere a Madrid ne davano quotidiana informazione ai loro Paesi.
Barcellona, tra tutte le città spagnole, fu una delle prime a scendere in piazza con le armi fornite dal Partito operaio di unificazione marxista.
E' l'inizio di quella Guerra Civile Spagnola che lo storico Diego Camacho ama definire: "Una guerra sociale. Una Rivoluzione. Ricchi contro poveri".
Ma di certo rappresenta un preambolo alla Seconda guerra mondiale.
Da una parte le forze conservatrici e dittatoriali, la Germania di Adolf Hitler e l'Italia di Benito Mussolini.
Da una parte l'Italia e la Germania intervennero con 50.000 uomini, fornendo alle forze reazionarie aerei e armamenti di ogni tipo.
Dall'altra i Volontari dei Corpi internazionali che accorsero con entusiasmo e spirito di abnegazione in Spagna in difesa della libertà e della democrazia.
Tra i Volontari delle Brigate Internazionali moltissimi intellettuali e scrittori: inglesi, francesi, americani…! E anche fotografi che hanno immortalato gli scenari più drammatici delle guerre del Novecento.Come Robert Capa con la storica immagine della "Morte di un soldato repubblicano nella guerra di Spagna", e riproposta in questa nota.
Ernest Hemingway, Andrè Malraux, Gorge Orwell, Simone Weil, Arthur Koestler…!
Il romanzo "Per chi suona la campana", di Ernest Hemingway, ed il film che ne fu tratto, fecero conoscere, ad intere generazioni, quella guerra e i sentimenti di chi vi partecipò.
Meno noto, ma non per questo meno importante, "Omaggio alla Catalogna" di Gorge Orwell, un diario, puntuale e rigoroso, della sua esperienza e gli entusiasmi in un'epoca in cui erano proibiti.
"Quando i combattimenti iniziarono il 18 luglio è probabile che ogni antifascista in Europa abbia provato un brivido di speranza. Perché, almeno in apparenza, ecco finalmente una democrazia che resisteva al fascismo.
Per anni, in passato le cosiddette nazioni democratiche avevano ceduto al fascismo a ogni piè sospinto. Ai giapponesi era stato lasciato fare quello che volevano in Manciuria. Hitler era arrivato al potere senza ostacoli e si era messo a massacrare oppositori politici di ogni colore. Mussolini aveva bombardato gli abissini mentre cinquantatré nazioni (almeno mi pare che fossero cinquantatré) si limitavano a elevare pie proteste 'fuori scena'. Ma quando Franco aveva tentato di rovesciare un governo moderatamente di sinistra, il popolo spagnolo, contro le aspettative di tutti, gli si era rivoltato contro. Sembrava – probabilmente era – il cambio della marea".
Ma l'opera di sconvolgente richiamo fu lo storico dipinto di Pablo Picasso, dedicato alla citta di Guernica, distrutta dalle bombe degli aerei tedeschi.
Quali erano i motivi di questa guerra che vedeva contrapposti democratici e conservatori, rivoluzionari e conformisti, lavoratori e padroni…! L'ambasciatore degli Stati Uniti a Madrid, Claude G. Bovers, in un rapporto inviato al Dipartimento di Stato nel mese di luglio del 1936, stampato dall'editore Feltrinelli nel 1957, "Missione in Spagna", così sintetizza le forze che si opponevano ad un cambio del governo nella Spagna repubblicana.
E, soprattutto, chi erano le forze politiche, sociali e industriali:
- 1)I monarchici che volevano il ritorno del re e la restaurazione del vecchio regime;
- 2)I grandi proprietari terrieri che volevano impedire la riforma agraria per conservare il sistema feudale dei loro privilegi;
- 3)Gli industriali e i finanzieri che volevano mettere al loro posto gli operai e tenerceli;
- 4)La gerarchia ecclesiastica ostile alla separazione della Chiesa dallo Stato,
- 5)La cricca dei militari che pensavano ad una propria dittatura;
- 6)I fascisti che miravano alla formazione di uno Stato totalitario.
Dopo una serie di scontri violenti nelle città principali della Spagna il primo aprile 1939 il generalissimo Francisco Franco, dichiara la fine della guerra e con un ulteriore colpo di stato, diventa il dittatore che governerà la Spagna fino al 1975, data della sua scomparsa.