Il vertice di maggioranza di venerdì scorso tra il governo e i capigruppo parlamentari è stata l'occasione per scoprire in anteprima le direttrici programmatiche della prossima legge di bilancio che, comunque, è ancora un cantiere aperto. La manovra dovrebbe avere un valore complessivo di una trentina di miliardi, finanziati per lo più in deficit, di cui circa 21 dovrebbero andare alla lotta contro il caro bollette.
Sembra confermata la tanto attesa pace fiscale sulle cartelle esattoriali e sui ruoli, mentre pare che si vada verso l'esclusione dello scudo fiscale per il rientro dei capitali dall'estero; la pace fiscale che sembra delinearsi punta allo stralcio integrale delle mini cartelle e sull'integrale azzeramento di sanzioni e interessi sulle cartelle da oltre 1000 euro.
Verrà alzato da 65 mila a 85 mila euro l'anno il fatturato massimo per beneficiare della flat tax al 15% per autonomi e partite Iva e sulle pensioni si va verso quota 103 - 62 anni d'età e 41 di contributi -, con la proroga dell'Ape sociale e di Opzione donna. Confermato anche il mini taglio di due punti del cuneo fiscale già introdotto dal governo Draghi, per un costo di circa 3,5 miliardi che andrebbe per due terzi a beneficio dei lavoratori e per un terzo a beneficio delle imprese.
Inoltre dovrebbero introdursi una serie di misure in favore della famiglia, in particolare della natalità, che dovrebbero poter contare su un miliardo di euro; si pensa al raddoppio, dal 2023, da 100 a 200 euro della maggiorazione forfettaria dell'assegno unico universale per i nuclei familiari con quattro o più figli e 100 euro in più per i nuclei familiari con figli gemelli, fino al compimento del terzo anno di età.
Molte le novità per imprese e Made in Italy. Tra le più importanti uno stanziamento di 500 milioni di euro in due anni per rifinanziare la Nuova Sabatini, utilizzata dalle piccole e medie imprese per l'acquisto o acquisizione in leasing di beni strumentali, mentre ancora dubbi permangono sulla conferma dei crediti d'imposta sugli investimenti in beni strumentali; si dovrebbe confermare la proroga per il 2023 del credito d'imposta per investimenti in attività di formazione 4.0; il potenziamento dei crediti d'imposta per investimenti in beni strumentali; per il credito d'imposta per investimenti in ricerca, sviluppo, innovazione, design e innovazione estetica si modificano le aliquote agevolative previste per il periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2023, ripristinando una differenziazione dei benefici spettanti tra le diverse attività agevolate in funzione del rischio tecnico e finanziario delle diverse tipologie di innovazione.
Previsto ancora il rifinanziamento per un altro anno del bonus tv e decoder con il rifinanziamento di due contributi già esistenti: per l'acquisto di tv, previa rottamazione di un apparecchio non conforme, con l'erogazione di un solo contributo per nucleo familiare, pari al 20% della spesa nel limite di 100 euro; per l'acquisto di apparecchi televisivi senza rottamazione o di decoder, con un contributo per i nuclei familiari con Isee fino a 20mila euro, trenta euro o il prezzo di vendita se inferiore.
Ormai manca poco; non ci rimane che aspettare la presentazione ufficiale, prevista per settimana prossima, e verificare la corrispondenza delle intenzioni programmatiche con le norme proposte.
Meditate contribuenti, meditate.