Antonella Ferrari, attrice e scrittrice, nel 2021 si è presentata all'Ariston di Sanremo per uno dei monologhi più intensi degli ultimi anni: «Io non sono la sclerosi multipla, sono Antonella Ferrari» il suo grido.
Bellissimo il suo vestito rosso e perfino la stampella colorata di fiori, bellissimo anche il gesto del Capo dello Stato che l'ha nominata Cavaliere della Repubblica per il suo impegno, ma la cosa più bella è stata il racconto del calvario di anni tra analisi e cartelle cliniche e fino alla diagnosi: sclerosi multipla.
«Adesso sorrido perché non mi devo più nascondere. Non sono spaventata, sono sollevata. Da oggi potrò ricominciare a camminare in mezzo alla gente senza timore, da oggi potrò smettere di avere paura della paura, sarò semplicemente io, in cammino, luminosa anche quando sarà buio», ha detto lei nel suo monologo, ed è il passaggio chiave. Perchè nessuno deve nascondersi dalla malattia, perchè nulla di ciò che possiamo "fare" - camminare, muoverci, perfino ragionare - è importante quanto il nostro "essere" o ci è stato dato per l'eternità.
Oggi è la Giornata Mondiale della Sclerosi Multipla, e dobbiamo cominciare da qui.