Di Raffaele Gurrieri su Lunedì, 01 Marzo 2021
Categoria: Fisco e Tributi

Nuova rottamazione in vista?

Indiscrezioni trapelate dai palazzi della politica riportano l'intenzione del nuovo Governo Draghi di prevedere un saldo e stralcio per le cartelle fino a 5 mila euro a partire dal 2015, e la rottamazione per gli altri ruoli al netto di sanzioni ed interessi. Inoltre dovrebbe finalmente concretizzarsi l'addio ai codici ateco per i ristori, che scompaiono anche come termine per lasciare spazio al sostentamento alle partite Iva. Le novelle dovrebbero essere contenute nel nuovo decreto in preparazione e che probabilmente verrà approvato nei giorni seguenti al giuramento dei sottosegretari previsto per oggi lunedì 01 marzo.

Questa dunque, la nuova pace fiscale che l'esecutivo si appresta a mettere in atto. Il via potrebbe essere già nel mese di giugno e per questo, proprio per allineare il calendario della nuova rottamazione sarà possibile una proroga del pagamento delle rate dei piani di rottamazione in essere di ulteriori due mesi. Come detto, le cartelle interessate dovrebbero essere quelle emesse dal 2015, ma a differenza del saldo e stralcio del 2018, questa volta è più alto l'importo dei ruoli interessato all'annullamento delle cartelle: 5 mila euro e non mille euro. Oltre questa soglia ci sarà una rinnovata forma di rottamazione con una dilazione delle rate su due anni ma evitando di pagare sanzioni ed interessi

Un cambio di prospettiva del Governo Draghi sembra intravedersi: si metteranno in soffitta gli ormai celebri quanto discussi – ristori - a favore di un nuovo termine che indichi gli indennizzi che spettano alle attività economiche colpite dalla pandemia e costrette a chiudere o a ridurre l'orario di esercizio. Si dovrebbe, quindi, dire addio ai codici ateco delle attività e puntare sulle partite Iva, allargando così la platea dei beneficiari degli aiuti, includendo quei professionisti rimasti finora esclusi. Altra novità riguarderà il criterio con cui si calcolerà la percentuale di ristoro: ora a contare sarà il calo di fatturato su base annuale che potrebbe essere del 33% del 2020 rispetto al 2019, abbandonando dunque il parametro di riferimento esclusivo al mese di aprile.

Purtroppo invece, al momento, la tanto attesa proroga per la rottamazione ter e saldo e stralcio per le rate scadute nel 2020 non ha avuto esito positivo. La scadenza di oggi 1° marzo doveva essere prorogata al 30 aprile 2021, per dare un po' di respiro ai contribuenti, ma l'emendamento al decreto Milleproroghe che prevedeva lo slittamento delle rate non è stato approvato. Quindi, da oggi uno marzo la macchina fiscale si rimette in moto. L'ultimo giorno di febbraio termina la sospensione per le notifiche dei nuovi atti e i versamenti dei vecchi e, dunque, per non perdere i benefici della rottamazione ter e del saldo e stralcio, entro quella data si dovranno pagare le rate scadute nel 2020, dunque entro oggi; ovviamente è auspicabile una moratoria dei termini postuma da approvare in seno al decreto fiscale in corso di definizione, per rimettere in bonis quei contribuenti che non possono pagare entro oggi tutte le rate scadute.

Sempre da oggi 1° marzo, l'Agenzia delle entrate e l'Agenzia delle entrate Riscossione potranno ricominciare a notificare cartelle e avvisi di accertamento, con uno scaglionamento comunque di due anni e ricominciano a decorrere i termini di pagamento per le rate dei piani delle precedenti rottamazioni.

Meditate contribuenti, meditate.

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