Monica Maggioni, grazie a lei e ad Andrea Vianello stiamo comprendendo l'assurdità di questa guerra. Ora, anche da Leopoli: "Abbiamo pensato che fosse importante portare in Ucraina il Gr 1 e trasmettere da lì, nonostante le difficoltà, per dare un segno di vicinanza alla popolazione assediata e come ferma scelta di campo a favore della libertà e della democrazia" ha detto lui spiegando quel trasferimento.
Lei, dal 18 novembre 2021 Monica Maggioni è direttrice del TG1, prima donna a ricoprire questo ruolo, per meriti indiscutibili. Giornalista dal 1995, vicepresidente dell'Unione europea di radiodiffusione, tanto altro. Ha ricoperto anche l'incarico di presidente RAI, ma le poltrone le sono sempre state indigeste, la sua indole, quella di reporter di "trincea". Nel 2003, fra i giornalisti italiani in Iraq durante la guerra del Golfo, è l'unica "embedded" ammessa tra gli americani per raccontarla dal loro punto di vista. Da lì e fino al 2005 ha "coperto" la guerra da Baghdad per il TG1.
Grande professionalità e indiscussa competenza, ma ieri mattina, Monica ha dato una bellissima prova di umanità, facendo fatica a trattenere le lacrime durante un collegamento con Andrea. Quando lui da Leopoli ha cominciato a raccontare il dramma dei profughi ucraini, lei non ce l'ha fatta più. E gli ha detto, voce rotta dall'emozione: «Lasciami dire, non da collega ma da amica: l'idea che tu sia voluto andare lì è molto importante, continua a raccontarci Leopoli un secondo, per favore, per darmi una mano, grazie».
In collegamento con Mara Venier, Monica ha poi spiegato: «Faticavo a trattenere le lacrime per due motivi diversi tra loro. Il primo, il racconto dei profughi ucraini, di cui testimoniamo il dramma da oltre una settimana. Mi ha colpito molto il dramma di chi non ha più acqua e deve sciogliere la neve per dissetarsi e usare l'acqua piovana per lavarsi. Il secondo motivo è più personale: Andrea Vianello è un amico oltre che un collega e mi sono commossa per la sua decisione di andare a fare quello che tutti noi giornalisti vorremmo fare, cioè raccontare ciò che accade direttamente sul campo. E considerando la sua vicenda umana, lo trovo qualcosa di incredibile». Una vicenda, che è stato Vianello a rendere pubblica nel gennaio 2020 nel suo libro 'Ogni parola che sapevo': raccontando che il 2 febbraio 2019 era stato colpito da un'ischemia cerebrale che gli aveva tolto temporaneamente la capacità del linguaggio, recuperato dopo lunghe terapie.
Monica Maggioni e Andrea Vianello sono due giganti dell'informazione pubblica italiana e due splendide persone, e non avremo mai parole sufficienti per ringraziarli come meritano.