Di Irene Coppolino su Mercoledì, 14 Settembre 2022
Categoria: Istituzioni e Società

Modello 231: cos'è e a cosa serve

Forse non tutti lo sanno, ma anche le imprese in quanto tali – di ogni dimensione e settore – oltre alle associazioni prive di una personalità giuridica, rispondono penalmente dei reati commessi a vantaggio della società stessa dai dipendenti e dai collaboratori. Il D. Lgs 231 del 2001 ha introdotto la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche non riconosciute. Fino all'entrata in vigore di tale disciplina, la responsabilità penale era esclusivamente personale: in altri termini del reato rispondeva esclusivamente chi lo aveva commesso. 

Il Decreto 231 del 2001, invece, introduce e disciplina la responsabilità degli Enti (imprese, società, associazioni) per una serie di reati commessi, per favorire gli Enti stessi, da soggetti che appartengono a questi ultimi. 

Anche le sanzioni a carico dell'Ente sono di svariata tipologia, e tutte notevolmente afflittive: dalle sanzioni pecuniarie (sino ad oltre 1.500.000 euro) fino alle sanzioni interdittive, come il divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione e addirittura, nei casi più gravi, il commissariamento governativo.

Il modello organizzativo 231 è un insieme di procedure, caratterizzato anche da attribuzione di mansioni e deleghe specifiche e dall'adozione di un Codice Etico, la cui predisposizione è un'attività complessa, e necessariamente preceduta da un'attenta ed approfondita analisi dell'attività aziendale, in modo da potere effettuare la valutazione dei rischi di commissione dei reati presi in considerazione dal Decreto 231 del 2001.

L'adozione di un Modello Organizzativo 231 presenta due finalità essenziali, da un lato, esso riduce sensibilmente le occasioni di commissione degli illeciti presi in considerazione dal Decreto 231 del 2001; dall'altro, se correttamente predisposto, e costantemente aggiornato, in sede processuale il Modello Organizzativo 231 costituisce motivo per il riconoscimento di un'esimente a favore dell'Ente.

E' di tutta evidenza, quindi, anche alla luce della natura particolarmente afflittiva delle sanzioni previste dal D Lgs 231, l'importanza della corretta predisposizione, e del successivo aggiornamento, del Modello 231.

L'adozione di un Modello Organizzativo 231 presenta due finalità essenziali: da un lato, esso riduce sensibilmente le occasioni di commissione degli illeciti presi in considerazione dal Decreto 231 del 2001; dall'altro, se correttamente predisposto, e costantemente aggiornato, in sede processuale il Modello Organizzativo 231 costituisce motivo per il riconoscimento di un'esimente a favore dell'Ente.

E' di tutta evidenza, quindi, anche alla luce della natura particolarmente afflittiva delle sanzioni previste dal D Lgs 231, l'importanza della corretta predisposizione, e del successivo aggiornamento, del Modello 231.

I reati presi in considerazione dal Decreto sono molto numerosi e di varia natura: dai reati contro la Pubblica Amministrazione, ai reati Societari, ai reati Ambientali, sino agli infortuni sul lavoro; tra i reati ve ne sono alcuni di assai frequente e relativamente facile verificazione: basti pensare al trattamento illecito di dati, o alle lesioni e/o infortuni sul lavoro, o ai reati tributari, fino ai reati tributari e alla violazione del diritto d'autore.

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