Di Elsa Sapienza su Martedì, 06 Giugno 2023
Categoria: Giurisprudenza Consiglio di Stato

Maxi risarcimento alla docente cancellata dall’elenco GAE.

 Le cosiddette GAE, sono le liste delle graduatorie ad esaurimento e cioè quelle liste che indicano i nominativi degli aspiranti insegnanti in possesso dei requisiti.

Come risaputo, molti docenti prima del 2019 erano stati depennati per non aver presentato la relativa domanda di aggiornamento.

Per tale ragione, molti di essi si rivolsero al giudice amministrativo e al giudice del lavoro per rivendicare il loro diritto al reinserimento.

Orbene, sia il Consiglio di Stato che la Corte di Cassazione, effettivamente diedero ragione ai ricorrenti, statuendo che costoro avevano diritto al reinserimento in occasione della successiva finestra di aggiornamento delle graduatorie.

Nel corso dei giudizi per il reinserimento nelle Gae, era stato tuttavia avviato il piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge sulla Buona scuola del 2015 e moltissimi docenti erano rimasti fuori, perdendo la possibilità di essere immessi in ruolo.

 Tra questi, il caso di una insegnante che, depennata dalle graduatorie provinciali a seguito della pronuncia del giudice amministrativo, era stata reinserita con efficacia retroattiva ma chiaramente anche lei non aveva potuto partecipare al piano straordinario di assunzioni nel 2015.

L'insegnante decise di fare ricorso al Tribunale di Catania, rivendicando il proprio diritto ad essere assunta a tempo indeterminato con richiesta di risarcimento per i danni subiti.

Il Giudice del lavoro, condividendo le tesi difensive del legale, accolse il ricorso accertando il diritto della docente a partecipare al piano di assunzioni straordinario del 2015 e di essere assunta a tempo indeterminato, già a partire dall'anno scolastico 2015 /2016.

 Difatti, come accertato nel corso del procedimento, erano stati numerosi i docenti con punteggio inferiore a quello posseduto dalla ricorrente che, all'atto del depennamento, non figuravano più nelle graduatorie ad esaurimento, essendo stati immessi in ruolo con il piano straordinario di assunzioni proprio del 2015.

Il Giudice, accertò il diritto della docente ad essere immessa in ruolo secondo i criteri e le condizioni applicate agli insegnanti assunti nell'ambito delle disposizioni dettate dalla Legge 107/2015 ( Riforma della buona scuola voluta da Matteo Renzi), con la condanna dell'amministrazione scolastica a porre in essere tutti gli atti necessari ad immettere in ruolo la ricorrente a decorrere dall'anno scolastico richiamato sopra ad ogni effetto, giuridico, economico e previdenziale

Pertanto, il caso si è risolto con la condanna del ministero dell'Istruzione al risarcimento per i danni subiti dalla docente, quantificati dal consulente tecnico in oltre 100 mila euro, con l'aggiunta dell'ulteriore somma pari alle retribuzioni che la docente avrebbe dovuto percepire dal 2010, anno del deposito del ricorso fino all'effettiva immissione in ruolo.

Messaggi correlati