Di Piero Gurrieri su Martedì, 22 Marzo 2022
Categoria: Diario di questi anni di Pietro Gurrieri

Luigi, quel giorno in San Gregorio ho visto la bellezza

 Don Luigi, non dimenticherò mai quel 21 marzo in San Gregorio, due passi dal Cupolone. Erano più di mille in quella Chiesa: Maria Falcone, i Borsellino e i Dalla Chiesa, i Familiari di don Peppe e di don Pino, delle tantissime Vittime innocenti di mafie e terrorismo. Nomi considerati come numeri, e pure dimenticati, anche dallo Stato. Finchè Tu, Luigi, decidesti che il primo giorno di primavera fosse dedicato al loro ricordo. 2014, il Papa è Francesco. "Gli domandai di incontrare i familiari" raccontasti. "Lui mi interruppe e disse Vengo!". "Gli feci presente che non sarebbero stati solo cattolici e Lui: "Che bello!" Poi disse: "Io non conosco bene la mafia; ti chiederei di mandarmi degli appunti". Pensate. Un Papa che chiede "appunti" a un prete perchè possa aiutarlo a capire. L'umiltà, segno di grandezza titanica. Francesco.

 Io ebbi la fortuna di esser lì quel giorno. Scene che appartengono alla storia. Il Papa scende dall'auto, percorre mano nella mano con Te, Luigi, la navata centrale, salite sull'altare. Due gesti straordinari. Il fratello di Don Peppe Diana, si è portato dietro la stola. Tu, Luigi, la prendesti e la baciasti, poi il Papa si chinò, Tu gliela avvolgesti al collo. Infine, il colpo di scena davanti a quelle persone dilaniate dal dolore. Francesco li guardò: "Ora voglio parlare ai grandi assenti, agli uomini della mafia. Il vostro potere è insanguinato. Per favore, ve lo chiedo in ginocchio, convertitevi e non fate più il male". Come Paolo VI quando scrisse alle "Brigate rosse": "Vi chiedo in ginocchio di restituire Aldo Moro alla libertà".

 Tanto altro potrei dire di Te, Luigi. Un uomo di Dio, un profeta, un uomo fatto per le altezze, non per caso nascesti, 78 anni fa, tra le alte vette del Cadore, tra i cui sentieri Papa Wojtyla, anche quando smise di sciare, continuò a cercare l'Altissimo; fatto, anche, per le strade, lungo le quali ti chiese di camminare, cuore aperto, Michele Pellegrino, così da star vicino agli ultimi della terra; e Tu creasti il gruppo Abele. 

"Quando dissi al Papa che ad ordinarmi prete era stato il cardinale Michele Pellegrino" lui trasalì, il suo volto si illuminò". "Sai una cosa - disse - quando i miei nonni si trovarono, in Piemonte, in grave difficoltà, a dar loro una mano fu un giovane prete di nome Pellegrino".

Grazie, don Luigi di esserci. Ti voglio bene. Il Signore Ti dia una lunga vita, perché abbiamo molto bisogno di Te