Due ragazzi di 17 anni lo hanno puntato, fermato, poi aggredito a colpi di bastone, lasciandolo in un lago di sangue. Uno sembra sia il nipote di un boss della 'ndrangheta.
Francesco, 73 anni, ex maresciallo dell'Arma ed ex Sindaco di Roccabernarda, nei pressi di Crotone, prima di perder conoscenza ha capito. Per lui non era la prima volta. Minacce, incendio dell'auto, poi della lavanderia di sua moglie.In tanti gli han dato solidarietà. Centinaia di messaggi che forse - speriamo non sia così - il maresciallo non leggerà mai più.
Gli auguro una lunga vita, perchè se la merita. Per quello che ha fatto, per il suo coraggio, da militare e da uomo pubblico.Però, una cosa la dico.
Se fossi al posto dei suoi familiari, mi terrei stretta la solidarietà dei tanti cittadini perbene, di molti sindaci, di quasi tutti. Ma rimanderei al mittente quella del capo del Governo e di qualche suo ministro.
Perchè ci siamo rotti di solidarietà pelose, di parole ampollose, e poi di lacrime di coccodrillo. Perchè se Francesco Coco è stato ridotto in fin di vita dalla 'ndrangheta, è perchè è stato lasciato solo da chi avrebbe dovuto proteggerlo, lo Stato.
Perchè in questi Comuni - anche in quelli sciolti per mafia - gli organici di polizia sono al minimo del minimo, e non ci sono i soldi per il carburante.Perchè i Sindaci sono lasciati soli, e soli quelli che denunciano, tanto che quasi nessuno lo fa più, e in queste condizioni non puoi dargli neanche torto, perchè nessuno - neppure lo Stato - ha il diritto di chiederti di essere un eroe.
Quindi, basta con giochi di prestigio e minch#ate. Fate il vostro dovere, subito, e aiutate queste Comunità. Oppure lasciate i vostri ministeri dorati e andate voi a farvi bastonare, e sparare.
Francesco, siamo con Te ❤