Carlo, ma potrebbe chiamarsi Luca, o Gigi o in mille altri modi.
Ad appena 6 anni, agli albori della vita, è stato vittima di bullismo, nel luogo in cui avrebbe dovuto essere protetto: a scuola, da parte di un gruppo di maestre.
Una vera e propria banda, scatenata contro quel bambino forse perchè, autistico, le costringeva agli "straordinari": lo chiamavano, ridendo, "ansia"' e si scambiavano messaggi così: "domani ce tocca, ci faremo sostegno l'un con l'altra". Arrivando a felicitarsi in chat che il piccolo era risultato positivo al Covid, e che quindi le loro giornate cominciavano bene. Con meno rotture.
Quando la mamma ha scoperto la chat, è rimasta ferita: "Quella che mi ha fatto più male è stata l'insegnante di sostegno, che ha usato le parole peggiori nei confronti di mio figlio. Quando le ho chiesto il perché, si è agitata e ha cominciato a camminare nervosamente". Poi, non lo ha più mandato a scuola, ha denunciato tutto.
Oggi, la notizia che tutti aspettavamo. Carlo è tornato tra i banchi, in un'altra scuola. Seguito come ogni bambino merita. Bene, complimenti a Claudia Pratelli, assessora alla Scuola di Roma Capitale, e Cecilia Fannunza, assessora ai Servizi educativi del Municipio V.
Un'altra notizia, però, ancora manca: la sospensione immediata, in attesa del licenziamento in tronco di quella banda. In mancanza di questa misura, andatevi tutti a nascondere.