Si stima che il turismo sociale abbia un valore di circa 815 miliardi di euro in tutta Europa, e l'Italia risulta, anche tra le persone con disabilità, un'importante meta turistica
Si fa un gran parlare di turismo accessibile, percorsi accessibili e strutture ricettive accessibili alle persone con disabilità, come alberghi, musei, luoghi di intrattenimento, ristoranti, abitazioni e quant'altro, ma nella pratica in pochi sanno che cosa vuol dire. Si stima che il turismo sociale abbia un valore di circa 815 miliardi di euro in tutta Europa, e l'Italia risulta, anche tra le persone con disabilità, un'importante meta turistica considerato il suo patrimonio storico, artistico e naturalistico. Possiamo constatare che in alcune eccellenti realtà locali si sta facendo molto, si selezionano itinerari, percorsi e piccole o grandi zone in cui anche una persona con disabilità può divertirsi e fruire con una certa facilità dei beni culturali, ma può anche essere ospitata in strutture appropriate e soprattutto essere in grado di raggiungerle in autonomia, valutando le diverse possibilità di arrivarci con i mezzi di trasporto. Ma non si tratta solo di un problema infrastrutturale, bensì di una sfida culturale, e il problema maggiore riguardante il turismo accessibile è la non adeguata preparazione professionale del personale. Un altro ritardo, dunque, che il nostro Paese può e deve colmare.
All'Istituto Professionale Statale Giulio Verne di Roma si stanno impegnando concretamente: si tratta, infatti, del primo complesso scolastico del Lazio a sperimentare la nuova riforma dell'istruzione professionale approvata dal MIUR, portando la disabilità sui banchi di scuola comemateria di apprendimento. La riforma prevede un biennio unitario nel quale saranno inserite 264 ore di apprendimento personalizzato che, dal secondo anno in poi, consisteranno per lo più in percorsi di alternanza scuola-lavoro, stage, tirocini e apprendistato; nel triennio successivo verrà maggiormente delineata la figura professionale legata ai bisogni del territorio. L'obiettivo è formare degli operatori socio sanitari con specializzazione turistica e l'Istituto Verne è affiancato dall'ANFASS di Ostia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), focalizzata, quest'ultima, sulle difficoltà dei familiari nel portare in vacanza i figli con disabilità in Italia e all'estero.
Per formare gli studenti, consentendo loro di acquisire le competenze adeguate che richiede questa nuova figura professionale, è stato necessario istituire un percorso scolastico multidisciplinare. Le tematiche affrontante sono molto diversificate. Si va dagli aspetti legislativi legati alla tutela delle persone con disabilità alle barriere architettoniche; dalle tematiche etiche a quelle relazionali che ruotano attorno a un atteggiamento positivo nei confronti degli interlocutori; e ancora i principali strumenti di comunicazione diversificata, come il linguaggio facilitato e la Lingua dei Segni. Infine si affronteranno aspetti più strettamente legati al lavoro, con approfondimenti di contenuti culturali, sociali, artistici e linguistici. Gran parte della formazione si terrà sul campo attraverso visite guidate nei siti storici e artistici e con simulazioni all'interno dell'ANFASS sotto la supervisione di personale specializzato, tutor e docenti. Al termine del percorso formativo, l'Associazione assumerà i tre migliori corsisti. Dai giovani dipende il futuro di tutti noi ed è importante prepararli correttamente e opportunamente anche alle problematiche legate alla disabilità, facendo del turismo un elemento di inclusione sociale per cittadini con pari dignità e pari opportunità.