Di Rosaria Panariello su Sabato, 13 Gennaio 2018
Categoria: Diritti dei consumatori

Quando (e come) detrarre dal proprio reddito le spese sostenute per pagare l´avvocato: la guida alla luce dei criteri della SC

Sicuramente a molti di voi, consumatori e lavoratori, è capitato nella vita di aver bisogno di un avvocato e di corrispondere le relative spese legali.
In pochi, però, hanno pensato di poter detrarre le spese dell´avvocato nella dichiarazione dei redditi.
 
In particolare, la spesa per la parcella dell´avvocato diventa detraibile al momento dell´emissione della sentenza che rende il giudizio definitivo o all´esaurimento dell´incarico professionale.
 
La Cassazione, infatti, ha stabilito il principio di diritto secondo cui la spesa dell´ avvocato va considerata sostenuta quando la prestazione professionale è condotta a termine per effetto dell´esaurimento o della cessazione dell´incarico.
 
Nel merito, occorre rilevare che, in base all´articolo 2234 cc, "il cliente, salva diversa pattuizione, deve anticipare al prestatore d´opera le spese occorrenti al compimento dell´opera e corrispondere, secondo gli usi, gli acconti sul compenso".
Tale disposizione costituisce, da un lato, specifica esplicazione dell´obbligo di collaborazione che grava sul cliente, così da porre il prestatore in condizioni di dare inizio e di proseguire la propria opera e, dall´altro, vale a mitigare la regola della cosiddetta "postnumerazione" (articoli 2225 e 2233 cc), secondo cui il diritto al compenso pattuito matura una volta posta in essere una prestazione tecnicamente idonea a raggiungere il risultato a cui la prestazione è diretta (cfr Cassazione, 19215/2005).
 
La prestazione difensiva ha, dunque, carattere unitario e ciò comporta che gli onorari degli avvocato debbano essere liquidati in base alla tariffa vigente nel momento in cui la prestazione è condotta a termine per effetto dell´esaurimento o della cessazione dell´incarico professionale, unitarietà che va rapportata ai singoli gradi in cui si è svolto il giudizio e, quindi, al momento della pronunzia che chiude ciascun grado (fra le tante, cfr Cassazione, 17059/2007).
 
Peraltro, in base all´articolo 75 del Tuir, i ricavi, le spese e gli altri componenti positivi e negativi concorrono a formare il reddito e i corrispettivi delle prestazioni di servizi si considerano conseguiti e le spese di acquisizione dei servizi si considerano sostenute solo alla data in cui le prestazioni sono ultimate.
 
In conclusione, la Cassazione puntualizza che qualsiasi prestazione professionale possa essere dedotta solo all´ultimazione dell´incarico, e non in stato di avanzamento (cfr anche Cassazione, 9068/2015).
Avv. Rosaria Panariello