Ogni anno la solita storia. L'hai passato ? No, si, andassero a fanculo, l'ha passato quella – ti ricordi – che alla scuola forense prendeva soltanto insufficienze, tu studi, lo so bene, cosa ci faccio qui (Bruce Chatwin cit.), mi sono tumulato in casa per mesi, ho sgobbato duro, ero sereno, tutto quello che potevo l'ho fatto, ma vuoi mettere Luca, con quello che sa lui non l'hanno ammesso, ma come mai ? Si, come mai? Se studi, passi o non passi ? E chi lo sa. Gli esami d'avvocato costituiscono una variabile indipendente da anni. Esistono regole non scritte per cui vai ad affrontarli:scrivi poco, chiaro, radi concetti ben svolti, l'indicazione parca e controllata di alcune sentenze decisive e basta. Va bene. L'abbiamo fatto tutti e poi ? Se quel decalogo l'hai rispettato e poi non passi, che succede ?
Gli avvocati non hanno il fegato di fare dell'avvocatura una professione a numero chiuso. Non esiste la volontà ordinamentale né tantomeno quella legislativa. In effetti, sarebbe più onesto a livello intellettuale fare così, secondo me. D'altro canto noi siamo in molti, in troppi, ma lo sappiamo. A questo punto dobbiamo essere franchi con noi stessi ma soprattutto con i giovani. E' ora di piantarla con un esame antidiluviano e parecchio ottocentesco. Quale altro esame prevede – al mondo – a parte quello in magistratura (anch'esso figlio di un modello risalente) un periodo in salamoia – dopo gli scritti – durante i quali il candidato viene lasciato a frollare per sei mesi netti ?
Non è possibile attendere così a lungo, non ha senso. I commercialisti – dopo pochissimo – sanno di che morte morire e hanno la possibilità durante l'anno di riprovare un'altra volta. Della serie, m'hanno bocciato ma sono ancora caldo e so dove ho sbagliato, mi faccia subito un'altra domanda chè a sto' giro lo passo. No, mi dispiace, non si può, torni tra sei mesi, quando l'inverno cadrà di nuovo su di noi. I Commissari. Parliamoci chiaro. Quanti di coloro che hanno fatto il Commissario l'hanno presa bene? Mi spiego. Fare il Commissario d'esame di giovani aspiranti avvocati è una terribile responsabilità. Devi studiare più di quelli che interroghi. In commissione con te ci sono magistrati e professori universitari, a volte noi avvocati siamo quelli più in difficoltà davanti a tanta dottrina. E' un mettersi alla prova anche per noi. C'è chi lo fa studiando come un matto e proprio per ciò riscoprendo ancora l'umiltà e la fifa di quelli che gli arrivano davanti. Magari li vedi tremare e ti dici: anch'io ero così. Ti assale tutta la tua sofferenza e quella di una vita spesa in direzione di quell'obiettivo: diventare un avvocato. Quando arrivi agli orali, o stai sudando sugli scritti, è probabile ti sfiorino tutti i sospiri sfuggiti a tua madre e a tuo padre, i ricordi dei tuoi esami, la voglia di arrivare, e i pianti che ti dovrai fare – salati – per quella volta in cui non ti hanno ammesso. E' l'empatia che ti fa andare avanti con quei ragazzi:loro sì, si ricorderanno per sempre di te. Perchè, vedete, il nostro esame sarà anche antiquato, farraginoso, imperfetto perchè non più aggiornato ma l'esame lo fanno i Commissari.
Lasciate perdere il fatto che l'anno prossimo cambierà tutto. Cosa significa sostenere un esame senza i codici commentati ? Equivale a tornare indietro, come si faceva una volta, quando il codice nudo e crudo era l'unica arma di difesa a tue mani. Tutto il resto lo dovevi tenere a mente. Va bene. E' ritornare ad una forma criptica di ordine a numero chiuso. Quello che resta allora da cambiare davvero – secondo me – è il Commissario, la sua figura intrinseca e la sua competenza, anche umana. E' una cazzata? Secondo me, no. Vir bonus dicendi peritus, questa la definizione più antica e scolpente del nostro mestiere, non lo dimenticate e mica lo dico io: da Catone a Cicerone, l'arte del dire non è mai andata in giro senza una certa umanità appaiata e d'ordinanza. Fate un esame ai Commissari, perchè non ci si può improvvisare, dovete sapere se il Commissario sia idoneo oppure no. Questa è la mia personale cura. Sarà una boiata ma io la penso così. Non entro nel merito della discrezionalità dell'esame, a me i test a risposta multipla non piacciono, e un avvocato – anche se non può fornirti risposte nette come coltelli – una vaga idea della tua difesa deve averla quando vai da lui. Ma siamo onesti. O facciamo un numero chiuso una volta per tutte oppure diciamolo: se in tanti vengono bocciati siamo sicuri siano soltanto i ragazzi a sbagliare ? Possibile che quando l'abbia fatto io, mi sia trovato davanti soltanto mostri di conoscenza ? Possibile ?