Il tuo corpo è caduto come un amuleto
nobile d'avorio nella pevera sorda del fondale;
l'acqua s'è ritirata al tuo passare
ed è apparsa nel letto della morte
la ghiaia rilucente tra la laminaria crociata
Così cantava nella poesia Addio Dottor Schweitzer! contenuta nel libro Rotazioni
Opera prima pubblicata nel 1965 con una dedica: a Dante nel VII Centenario della nascita (1265-1965). Libro che riscosse una vasta risonanza nell'ambito letterario italiano. Gli fu conferito il "Premio della Cultura" della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ebbe modo di dialogare con Elio Filippo Accocca, poeta neorealista; con Ungaretti, con Quasimodo. Poeta conterraneo che guardava con profonda ammirazione.
Gianvincenzo Pisa è nato a Niscemi (CL) nel 1933 ed è deceduto nella notte del 4 marzo 2021 in una clinica ospedaliera di Gela.
Prima l'insegnamento poi la laurea in Giurisprudenza. Successivamente esercitò per tantissimi lustri nella sua amata città la professione di Notaio. Fu un punto di riferimento e di sintesi di un vasto territorio e della sua popolazione.
Dotato di una straordinaria intelligenza, è stato un uomo libero, eclettico ed anticonformista.
Univa l'ironia ad un istrionismo sempre ponderato. La vita era un teatro sempre aperto. Una continua recitazione il rapporto che empaticamente instaurava con il prossimo. Amava i classici greci e latini. Un talento naturale per lo studio delle lingue. Nei ritagli di tempo si cimentava nelle traduzioni degli amati greci.
Pubblicò alcuni libri di poesia ed una sintesi del Risorgimento italiano: L'Italia Racconta..
Oltre la morte sopravviverà nel ricordo di tutta la comunità.
Chiudiamo questa breve nota con dei versi che sono un testamento poetico:
Amo le gru dalla nuca rossa
che scrivono nel cielo
una croce nera
per coloro che muoiono lassù.
Così vogliamo pensarti mentre dall'alto cerchi un approdo