Di Raffaele Gurrieri su Lunedì, 18 Maggio 2020
Categoria: Fisco e Tributi

Il contributo a fondo perduto

Annunciato mercoledì sera dal Presidente del Consiglio e in attesa che arrivi il testo definitivo, il Decreto ex Aprile, ex Maggio ora Rilancio conterrà, fra le altre cose, l'atteso contributo a fondo perduto a favore di piccole e medie imprese, lavoratori autonomi e titolari di reddito agrario che fatturano meno di 5.000.000,00 all'anno e che nel mese di aprile 2020 abbiano subito un calo del fatturato inferiore ai due terzi di quello del mese di aprile 2019; in pratica, deve esserci stata una riduzione superiore a un terzo del fatturato rapportando i due mesi di aprile, 2020 su 2019.

Soggetti beneficiari

I soggetti che hanno diritto alla percezione del contributo sono gli esercenti attività d'impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita IVA, comprese le imprese esercenti attività agricola o commerciale, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato nell'ultimo periodo d'imposta – 2019 - inferiore a 5 milioni di euro.

Ancora, i beneficiandi devono registrare e verificare la riduzione del volume delle vendite di aprile 2020 superiore ad un terzo rispetto a quello di aprile 2019; è importante precisare che il parametro viene calcolato non sugli incassi reali ma in riferimento alla data di effettuazione dell'operazione, anche se ancora da incassare.

Calcolo del contributo

Per conoscere la somma a cui si ha diritto bisogna prima di tutto calcolare la differenza di fatturato aprile 2020 su aprile 2019. A questa cifra si applica poi una percentuale, che varia nel seguente modo:

Esiste infine una clausola di salvaguardia che determina dei tetti minimi del contributo al di sotto del quale non può scendere; il contributo non può essere inferiore ai mille euro per le persone fisiche e ai 2 mila euro per le imprese.

Ma facciamo un esempio pratico esemplificativo:


Il contributo non concorre alla formazione del reddito o della base imponibile, quindi è esentasse.

Istanza

L'istanza va presentata all'Agenzia delle Entrate, anche tramite intermediario e le modalità saranno indicate da apposito provvedimento della stessa Agenzia, e dal momento in cui verrà avviata la procedura telematica ci saranno 60 giorni di tempo per presentare richiesta. Il Fisco versa la somma direttamente sul conto corrente bancario o postale del beneficiario, basandosi sui dati presenti nella domanda. Se successivamente rileva un'irregolarità, recupera le somme non dovute e applica le sanzioni, che possono anche tradursi in reati penali.

Si poteva fare di più? Certamente, ma consideriamolo un parziale ristoro delle perdite della triste vicenda COVID. Sicuramente non risolve tutti problemi, ma accontentiamoci e se possibile rimbocchiamoci le maniche per un nuovo inizio.

Meditate contribuenti, meditate.

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