Di Giovanni Di Martino su Venerdì, 10 Aprile 2020
Categoria: Avvocatura, Ordini e Professioni

IL CNF in difesa degli avvocati: pagate subito i compensi del gratuito patrocinio !

Il Consiglio Nazionale Forense ha adottato oggi una delibera con la quale si chiede ai Presidenti di tutte le Corti di Appello dell'intero territorio la liquidazione immediata agli avvocati dei compensi loro spettanti per le prestazioni rese in favore dei loro assistiti ammessi al patrocinio a spese dello Stato.

La richiesta viene giustificata dal difficile momento che l'intera categoria professionale sta vivendo a seguito delle misure di distanziamento sociale entrate in vigore per il contrasto alla diffusione del covid-19. 

Di fatto le misure adottate dal Governo hanno impedito l'esercizio di ogni attività professionale, con pesanti ricadute economiche anche sulla categoria degli avvocati incapaci di far fronte, in assenza di reddito, ai costi necessari a mantenere l'apertura degli studi legali e in molti casi anche a sostenere le proprie famiglie.

Un numero considerevole di avvocati vantano crediti maturati da tempo, nei confronti dello Stato perché hanno prestato la loro attività in favore di assistiti ammessi al patrocinio a spese dello Stato. Vi sono Uffici Giudiziari in cui gli avvocati aspettano da diversi mesi e in moltissimi casi anche da qualche anno la liquidazione e i pagamenti dei compensi.

Adesso è arrivato il momento che migliaia di avvocati vedano soddisfatti i propri crediti!

Per tali ragioni il CNF con la delibera adottata il 9 aprile ha invitato le Autorità Giudiziarie dei Distretti di Corte di Appello a promuovere ogni più opportuna iniziativa finalizzata a garantire la liquidazione e il pagamento dei compensi spettanti agli avvocati. Nel contempo il CNF ha invitato il Ministero della Giustizia a stanziare le somme necessarie affinché gli Uffici territoriali possano a loro volta provvedere al pagamento immediato delle fatture già emesse e ancora inevase.

Si spera finalmente che chi ha il dovere di intervenire lo faccia con celerità perché gli avvocati non possono più tollerare le continue attese e soprattutto le continue umiliazioni che a volte devono subire come se stessero chiedendo la questua.

Si allega qui di seguito la delibera.