Di Giovanni Di Martino su Sabato, 01 Agosto 2020
Categoria: Legge e Diritto

Il 4 settembre "In marcia verso Cassa Forense" Se non adesso quando?

 Nel marzo scorso, proprio quando iniziava in Italia il lockdown, su iniziativa di alcuni avvocati e tra questi le battagliere Daniela Nazzaro del Foro di Roma e l'avv. Angela La Marca del Foro di Napoli, nasceva il Comitato spontaneo per affrontare e cercare di risolvere i problemi di diverse migliaia di avvocati già in difficoltà. Difficoltà aggravate dalla chiusura dei Tribunali, che non sempre hanno avuto adeguate risposte da chi come Cassa Forense avrebbe dovuto farsi carico con specifiche misure di sostegno.

Nel giro di pochi giorni le adesioni al Comitato sono state moltissime, provenienti da ogni realtà del territorio nazionale. A questo punto quello che sembrava essere una reazione spontanea ad un malessere diffuso della classe forense, è diventato un vero e proprio movimento che ben presto si è strutturato con la individuazione di una piattaforma programmatica e rivendicativa che trova in due specifiche proposte la propria ragion d'essere: a) il Commissariamento di Cassa Forense; b) l'abolizione di iscrizione obbligatoria a Cassa Forense e l'abolizione dei minimi contributivi previdenziali.

 Interpretando il malessere diffuso tra i molti avvocati l'on. Colletti del M5S unitamente ad altri parlamentari il 19 marzo 2020 ha addirittura presentato la proposta di legge n. 2441 che mira a riformare la normativa in materia di ordinamento della professione forense, e la legge 12 luglio 2017, n. 113, concernente l'elezione dei componenti dei consigli degli ordini circondariali forensi. Con il disegno di legge presentato si intende modificare la legge Professionale n. 247/2012 abolendo l'obbligatorietà dell'iscrizione alla Cassa Previdenziale che oggi opera in regime monopolistico per tutti gli avvocati, negando agli stessi la libertà di scegliere tra diverse forme di previdenza obbligatoria, pubblica e/o privata. L'altra importante modifica riguarda l'abolizione dell'obbligo di pagamento di contributi minimi non proporzionali al reddito prodotto.

Per supportare dal basso l'iniziativa parlamentare il C.D.I. "COMITATO DEGLI ISCRITTI" A CASSA FORENSE ha lanciato, da ultimo, una petizione popolare on-line che è stata sottoscritta da centinaia di avvocati indirizzata al Presidente della Repubblica e a tutte le massime cariche istituzionali del Paese con la quale si chiede che " in rispetto dello spirito liberale e garantista della Carta Costituzionale, venga assicurato il comune interesse: a rimuovere tutti quegli ostacoli sopra menzionati, che, limitando di fatto la libertà e la eguaglianza dei cittadini e dei lavoratori AVVOCATI, ne impediscono il pieno sviluppo della persona umana, l'esercizio libero ed incondizionato della professione e, soprattutto, la funzione costituzionale della difesa secondo i principi della Giustizia".

 Diverse iniziative sono state già portate a avanti dal Comitato durante tutto il periodo del lockdown ma quella che sembra essere la prova decisiva per misurare la forza reale del neo Comitato è la manifestazione nazionale del 4 settembre che punta a portare a Roma migliaia di avvocati a Piazza Cavour.

La manifestazione "In Marcia Verso Cassa Forense" sarà il vero banco di prova del Comitato ma soprattutto sarà l'occasione per organizzare in maniera propositiva il malcontento diffuso che da molti anni serpeggia in larghi ambiti dell'avvocatura ma che mai, per sconforto, rassegnazione e forse anche per colpevole pigrizia, non si è avuto modo di far sentire con la giusta ed efficacia forza. Adesso è arrivato il momento. "Se non adesso quando", verrebbe di dire mutuando un azzeccatissimo slogan usato in altre occasioni.

Si allega il testo integrale della Petizione che potrà essere sottoscritta on line sul seguente link

http://chng.it/W7VVb4vpWN