Per il fisco italiano un figlio, per essere considerato fiscalmente a carico non può guadagnare oltre 2.840,51 euro, e dal 2019, se inferiore a 24 anni, 4.000,00 euro. E' proprio questa la buona novella per i bravi contribuenti che ci porta in dote il neo entrato anno d'imposta 2019.
La Legge n. 205 del 27.12.2017 – pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 302 del 29.12.2017 – Supplemento Ordinario n. 62 (Legge di Bilancio 2018), all'articolo 1 comma n. 252, ha modificato l'articolo 12 comma 2 del T.U.I.R. prevedendo che il reddito complessivo per essere fiscalmente considerati a carico "per i figli di età non superiore a 24 anni … è elevato a € 4.000".
Il successivo comma 253 stabilisce che "La disposizione di cui al comma 252 acquista efficacia a decorrere dal 1^ gennaio 2019".
Il nuovo limite di reddito deve ritenersi applicabile nel rispetto del limite anagrafico che deve sussistere per l'intero anno in cui il figlio raggiunge il limite di età, a prescindere dal giorno e dal mese in cui ciò accade e anche in questa circostanza con riferimento ai figli non viene richiesto il requisito della convivenza anagrafica.
Si specifica in generale che possono essere considerati a carico fiscalmente di un contribuente i seguenti familiari:
- coniuge, unito civilmente (ai sensi di quanto introdotto dall'articolo 1 comma 20 della Legge Cirinnà n. 76/2016 che ha equiparato al coniuge l'unito civilmente ovvero il partner di una unione civile tra persone dello stesso sesso) o figli (compresi i figli naturali riconosciuti, adottivi, affidati o affiliati. Per i familiari non rileva né il limite di età anagrafico né la convivenza;
- altri familiari, ovvero: coniuge legalmente ed effettivamente separato; i discendenti dei figli; i genitori (compresi quelli naturali e quelli adottivi); i generi e le nuore; il suocero e la suocera; i fratelli e le sorelle; i nonni e le nonne. In questo caso, a differenza di quanto sopra indicato con riferimento ai coniugi/uniti civilmente e ai figli, deve essere rispettato il requisito della convivenza con il contribuente o della percezione dallo stesso di assegni di alimento disposti dall'autorità giudiziaria.
Per tali, l'importo reddituale preso a riferimento al fine di verificare se sussistano le condizioni per essere considerato fiscalmente a carico è di € 2.840,51 e tale importo deve essere assunto quale reddito complessivo al lordo degli oneri deducibili ma tenendo conto di redditi assoggettati ad imposte sostitutive (che non concorrono quindi alla determinazione del reddito complessivo) o di redditi esenti per disposizioni di legge. La novella appunto riguarda i figli minori di 24 anni la cui condizione di fiscalmente a carico viene misurata in 4.000,00 euro.
Fatte queste necessarie premesse, con riferimento al caso di specie si rileva che:
- la disposizione di cui all'articolo 1 comma 252 entra in vigore con riferimento al 01.01.2019; pertanto nella prossima Dichiarazione dei Redditi che avrà oggetto i redditi maturati nel periodo di imposta 2018 il limite per essere considerati fiscalmente a carico dovrà essere assunto in € 2.840,51;
- non rileva in ogni caso il fatto che il figlio risieda presso luogo diverso da quello dei genitori in quanto il requisito della convivenza è richiesto solo con riferimento ai soggetti da considerarsi "altri familiari a carico" diversi quindi dal coniuge o unito civilmente e dai figli;
- in caso di permanenza del requisito reddituale inferiore ad € 4.000,00 con riferimento all'anno di imposta 2019 rispettando il figlio dell'istante il requisito anagrafico potrà essere considerato fiscalmente a carico in sede di Dichiarazione dei Redditi anno 2020 in cui si dichiarano i redditi prodotti nell'anno 2019.
Quindi, amici contribuenti, a seguito delle modifiche legislative sopra riportate, potremmo permetterci il lusso, ma solo nella dichiarazione dei redditi che presenteremo nel 2020, di poter considerare a carico un figlio inferiore a 24 anni che dichiara un reddito fino a 4.000,00 euro a fronte dei 2.840,51 euro attuali.
I figli, dal 2019, sono sempre più "pezzi 'e cori".
Meditate contribuenti, meditate.