Di Maurizio Pelosi su Mercoledì, 20 Febbraio 2019
Categoria: Arti e Spettacolo

Ho cominciato a piangere per gioco e poi ho creduto che fosse il mio destino.

 Il manicomio è una grande cassa di risonanza e il delirio diventa eco.
L' anonimità misura, il manicomio è il monte Sinai, maledetto, su cui tu ricevi le tavole di una legge
agli uomini sconosciuta.
(Alda Merini)

 Mi rendo conto che è difficile spiegare il mio bisogno di tornare ciclicamente nell'inferno del manicomio.
Probabilmente si torna sul luogo del delitto per capire le ragioni della propria morte, per trovare quella cartella clinica su cui è scritto il nostro destino.
(Alda Merini)

 Dal momento in cui oltrepassa il muro dell'internamento, il malato entra in una nuova dimensione di vuoto emozionale […]; viene immesso, cioè, in uno spazio che, originariamente nato per renderlo inoffensivo ed insieme curarlo, appare in pratica come un luogo paradossalmente costruito per il completo annientamento della sua individualità.
(Franco Basaglia)