Gli Angeli, a volte esistono davvero, e indossano un camice bianco. Il dottor Vladimiro Vida, capo dell'equipe di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale di Padova, ha appena salvato il piccolo Kirill, un bambino ucraino di appena 11 anni, da una morte certa. La sua casa era stata colpita dalle bombe russe, la scheggia di una di esse lo aveva preso in pieno, conficcandosi vicino al suo cuore. Kirill era stato portato in condizioni disperate in Italia, ed è stato salvato dopo un intervento durato 7 ore.
Kirill non ha più quasi nessuno, sotto le bombe russe è morta la madre e un suo fratellino, Ha però il papà, che si è preso cura di lui, prendendolo in braccio, lasciando tutto, portandolo dall'Ucraina fino in Veneto, pregando perchè almeno Kirill rimanesse con lui. Così è stato, grazie a questi medici il cui responsabile - che strano - si chiama Vladimir, come chi quelle bombe ha ordinato di lanciarle. Una coincidenza, per qualcuno in quell'ospedale, qualcosa di più.
Proprio Vladimiro, al termine, ha spiegato: "Il frammento, di 2 centimetri, è entrato attraverso il collo, recidendo due delle grandi arterie che portano il sangue al cervello, il piccolo ha sviluppato una patologia ischemica-cerebrale perché sono stati recisi i due vasi, si sta piano piano riabilitando".