Di Piero Gurrieri su Lunedì, 02 Maggio 2022
Categoria: Diario di questi anni di Pietro Gurrieri

Una storia autentica, non solo una fiction

Quanta bellezza ieri sera con la fiction dedicata a Felicia Bartolotta, madre di Peppino Impastato, magistralmente interpretata da Lunetta Savino.

Una storia autentica, non solo una fiction. «Guardavo mio figlio e dicevo: 'Figlio, chi sa come ti finisce'. Lo andai a trovare che era a letto, gli dissi: 'Giuseppe, figlio, io mi spavento'. E come apro quella stanza, ché ci si corica mia sorella là, io vedo mio figlio, quella visione mi è rimasta in mente» ricordava a Casa Memoria.

Poi, dopo che la mattina del 9 maggio 1978 venne trovato il corpo dilaniato di Peppino, Felicia rimase a lungo in pena per la sorte dell'altro figlio, Giovanni: «Gli dissi: 'Tu non devi parlare. Fai parlare me, perché io sono anziana, la madre, insomma non mi possono fare come possono fare a te'».

 Si espose contro i boss, in Italia nessuna donna lo aveva fatto prima di lei, e al processo contro "Tano Seduto" Badalamenti - che abitava a 100 passi da casa sua - gli puntò il dito contro, accusandolo di essere il mandante dell'assassinio. "Io non desidero vendetta, ma giustizia". Questo il messaggio più forte che Felicia ci ha lasciato. Insieme ad un altro, che sempre ripeteva ai giovani : «Tenete alta la testa e la schiena dritta».

 Sono stato tante volte a Cinisi, a Casa Memoria, e in quel rudere di campagna al cui interno Peppino pagò con la vita il coraggio di denunciare i mafiosi. Ogni 9 maggio - ma in fondo, ogni giorno, chi crede a ciò a cui Peppino credeva può andar lì. Ritornerà più forte, testa alta e schiena dritta. Grazie, Felicia, ti saremo grati per sempre ❤