Di Irene Coppolino su Lunedì, 10 Ottobre 2022
Categoria: Istituzioni e Società

Diritti umani e nuove tecnologie

Le innovazioni scientifiche e tecnologiche influiscono sul godimento dei diritti umani ogni giorno della nostra vita. Da un lato, la tecnologia favorisce la raccolta di nuovi e diversi tipi di informazioni utili a documentare le violazioni dei diritti umani, in particolare nelle aree insicure e inaccessibili. 

Dall'altro lato, le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione stanno producendo forme di controllo sempre più capillari ed invasive nella sfera privata di ognuno di noi, mettendo in discussione consolidati diritti e libertà fondamentali. Basti pensare alla diffusione della videosorveglianza, la schedatura delle impronte digitali, anche degli studenti che utilizzano i buoni pasto, l'estensione del controllo al traffico su InternetDiventa così sempre più forte un confronto tra tecnologia della libertà e tecnologia del controllo.

Lo scandalo delle intercettazioni della NSA, l'Agenzia per la Sicurezza Nazionale americana, e le rivelazioni sulla raccolta dei metadati da ogni parte del mondo mostrano come gli sviluppi tecnologici hanno sorpassato la capacità del sistema legale di proteggere la nostra privacy.

Viviamo in un'epoca travagliata di grandi promesse e di grandi rischi per la garanzia dei diritti fondamentali ed è necessario essere criticamente vigili sulle azioni dei governi e delle aziende che entrano nelle nostre case, nelle nostre vite, attraverso le nuove tecnologie. 

La privacy è un diritto e tutti noi abbiamo il diritto di mantenere privato quello di cui parliamo e quello che diciamo se la comunicazione avviene nel nostro salotto o in una e-mail. 

È fondamentale difendere i nostri diritti e stabilire limiti ai poteri di sorveglianza che i governi si sono segretamente concessi. Senza Edward Snowden, saremmo tutti ancora all'oscuro di quanto sta succedendo alle nostre comunicazioni. È per questo che chiediamo una maggiore trasparenza rispetto all'uso della sorveglianza di massa.

Le nostre comunicazioni, inoltre, sono a rischio di attacchi da parte di hacker e criminali informatici, che possono usare i nostri dati personali per frode bancaria, riciclaggio di denaro, estorsione e furto di identità.

La verità è che non abbiamo ancora compreso appieno l'impatto psicologico che la sorveglianza di massa può avere sulle persone, ma dire che non ha effetti negativi sulla società è irresponsabile. Sappiamo anche che molti governi repressivi stanno utilizzano software di sorveglianza per bloccare l'opposizione.

Nessuno contesta l'importanza della sorveglianza adeguatamente utilizzata per combattere le attività terroristiche. Gli Stati hanno il dovere di proteggere i propri cittadini. Ma i dati diffusi da Edward Snowden ci presentano un quadro da "grande fratello" – una scala di numeri che sono di gran lunga più grande di quelli che un governo può ragionevolmente pensare siano legati a sospetti terroristi. Spie degli Stati Uniti condividono 200 milioni di messaggi di testo con spie del Regno Unito ogni singolo giorno. 

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