Ci sono state donne che hanno fatto la storia. Ci sono state donne che hanno anticipato grandi movimenti culturali, che sono assurte al ruolo di madri della patria. Molte di esse nell'emisfero occidentale del pianeta, pochissime in quello orientale o nel sud del mondo. Ma la storia che rimbalza dai grandi media di informazione del pianeta è quella di una donna straordinaria, che è nata e vive in Malawi, una terra africana piena di spose bambine, consegnate agli uomini dalle rispettive famiglie quasi sempre prima del compimento della maggiore età. Un paese in cui la consuetudine delle spose bambine si accompagna ad un secondo dato, quello della più bassa scolarizzazione delle donne, perché dalla celebrazione del matrimonio in poi il passaggio successivo e quello dell'abbandono della scuola da parte delle bambine spose, presto madri. Un paese, quindi, con uno dei tassi più alti al mondo di matrimoni precoci, e di abbandono dell'obbligo scolastico da parte delle donne. In questo paese, brilla la luce di una donna, non una qualunque, ma una capo tribù. È Theresa Kachindamoto, una donna anziana che ritiene che non sia cosa buona sposarsi precocemente, prima di aver terminato i propri studi. Lei non è un capo di stato, ma ha un ruolo importante. Così, si è messa in testa di compiere una rivoluzione e ci sta riuscendo. Esercitando i propri poteri ha fin qui annullato più di mille unioni e, non a caso, qualcuno l'ha soprannominata la "terminator" dei matrimoni precoci.
Negli ultimi giorni i grandi media occidentali Hanno cominciato ad occuparsi di questa donna straordinaria originaria del distretto di Dedza, in Malawi. La sua rivoluzione parte da una consapevolezza culturale, da una cultura alla quale starebbero strette le tradizionali categorie femministe. Ma lei ha anche utilizzato le leve della legge e della consuetudine. Essendo una dei 300 capi tribù, oltre a spettarle il compito di garantire il rispetto e la continuità della tradizione, a Theresa fa capo anche un'altra attribuzione, quella di stabilire quali delle pratiche tribali, molte di queste con alle spalle secoli e secoli di storia, debbano essere aggiornate oppure abolite. E lei non ha avuto dubbi. Dobbiamo abolire, ha detto, la consuetudine delle spose bambine e in ogni caso, a nessuna di queste adolescenti può essere chiesto il sacrificio estremo, quello dell'abbandono della propria scuola, di essere così consegnata alla marginalità e all'ignoranza.
"Quando sono arrivata in questi villaggi ho visto tante ragazze di 12, 13 o 14 anni avere già due figli", ha raccontato Kachindamoto. "Mi sono arrabbiata, perché sono troppo piccole per poter avere un bambino. Così mi sono detta no, questo è troppo. Devo fare qualcosa. Se il capo villaggio permette alle bambine di sposarsi, lo caccio". Da quel momento Lei ha iniziato. Una grande donna, anziana ma determinata. Così cominciano I mutamenti della storia. Così cambia la storia per un po' più di umanità.