Di Giovanni Di Martino su Domenica, 19 Aprile 2020
Categoria: Anticorruzione ed ANAC

Decreto liquidità: Allarme di Bankitalia sul rischio di infiltrazioni e corruzione

 Da lunedi 20 aprile tutto sarà pronto per l'inoltro delle istanze per ricevere il finanziamento fino a 25 mila euro. Così rassicura dall'ABI ( Associazione Bancari Italiani) il Direttore Generale Sabatini secondo cui il Portale del Fondo Garanzia per le piccole e medie imprese è già operativo da venerdì 17 aprile, le prime domande sono state già caricate sulla piattaforma predisposta senza alcun problema. Ed ancora il Presidente dell'ABI Antonio Patuelli dichiara che da lunedì, se le imprese e professionisti presenteranno i pochi documenti richiesti dal Decreto, le banche saranno in grado in pochissimi giorni di accreditare il finanziamento, sempre che la piattaforma messa in piedi tenga e non si inceppi per il numero elevato di invii di istanze, come è avvenuto per l'INPS.

Tempi più lunghi sono previsti invece per la concessione dei prestiti che superano la soglia dei 25 mila euro per i quali la banca dovrà effettuare una istruttoria più complessa.

  In vista dell'arrivo dell'enorme fiume di liquidità che le prossime settimane investirà il modo produttivo italiano, occorre riferire sul grido di allarme Bakitalia. E' stata l'U.I.F. (Unità di Informazione Finanziaria per l'Italia) che opera per la Banca d'Italia, a diramare un vero e proprio comunicato (qui di seguito scaricabile) diretto alle Banche e ai professionisti del settore, con il quale richiama l'attenzione sui possibili rischi che in questa situazione di emergenza sanitaria, possono svilupparsi attraverso fenomeni corruttivi e criminali in genere.

L'organismo di informazione non esclude che gli aiuti previsti per il nostro settore produttivo possano rappresentare l'occasione per lo svilupparsi di fenomeni di criminalità finanziaria, di truffe e di fenomeni corruttivi che mettano in atto tentativi di sviamento e appropriazione, anche mediante condotte collusive.

Da più parti sono state esternate preoccupazioni e chiesto un maggior livello di attenzione su questo pericolo: da alcune associazioni impegnate da sempre sul fronte contro le mafie come Libera che con un'intervista del suo Vicepresidente Enza Rando, rilasciata a Radio Cusano TV Italia (https://youtu.be/kC1oTrvGM5c), ha ribadito " le mafie da sempre cercano di trovare le loro fortune da momenti di debolezza come quello che stiamo vivendo per l'emergenza sanitaria,… così come è avvenuto in occasione del terremoto che ha colpito alcuni territori del Paese", ma anche da autorevoli rappresentanti della magistratura impegnati su questi fronti. E' il caso del Dott. Francesco Puleio della Procura di Catania che con un proprio intervento " Giro della morte del sostegno al credito", pubblicato di recente sul quotidiano "La Sicilia" di Catania con il quale lamenta che il c.d. decreto-credito dell'8 aprile 2020 se da un lato correttamente ha introdotto una serie di requisiti di natura contabile e ragionieristica che si ispirano al rispetto di precetti di economia aziendale, di contro nessuna " meditata attenzione meditata attenzione ad evitare il rischio che finanziamenti con la garanzia dello Stato siano concessi ad imprenditori immeritevoli" è stata introdotta nel decreto"

 Ed ancora "nulla è stato previsto in ordine alla necessità, per l'impresa beneficiaria, di rendere trasparente la destinazione del finanziamento, magari attraverso il ricorso obbligatorio a conti dedicati, che avrebbero facilitato i controlli tesi ad evitare anomalie e rischi di riciclaggio; ne si è subordinato l'accesso al credito agevolato all'obbligo per il richiedente di attestare l'assenza di pregiudizi penali, ovvero di non essere sottoposto a procedimenti per delitti contro il patrimonio, di corruzione o frode fiscale, ovvero ancora di non disporre di mezzi personali (conti svizzeri od altro) ai quali attingere per capitalizzare le proprie aziende in difficoltà".

Secondo il magistrato c'è il rischio che risorse pubbliche vadano a finire nelle mani di imprenditori immeritevoli o peggio ancora in quelle della criminalità organizzata.

Sarebbe un vero peccato se anche in quest'occasione i vecchi vizi del nostro sistema produttivo affiorassero ancora una volta, e buttassero alle ortiche un'opportunità per potere rilanciare le proprie aziende, la economia di un intero paese, ma soprattutto per ridare speranze ai tanti lavoratori che in questi giorni sono stati messi in cassa integrazione e che vedono un futuro incerto.

Si allega qui di seguito il Documento dell' U.I.F.- Bancad'Italia che è possibile scaricare

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